Vecchie associazioni
IL COMUNE:
EL DORADO DI VECCHIE ASSOCIAZIONI
Siamo venuti a conoscenza che vecchie associazioni stanno effettuando, in internet, su facebook, nei convegni, presso i comuni, attività di denigrazione nei confronti dell’ASFEL e dei suoi rappresentanti, paventando, addirittura, il ricorso alla Corte dei conti, citando un proprio comunicato stampa come se fosse una circolare ministeriale con efficacia erga omnes.
Ci si è chiesti il perché di tanto rancore, visto che, analizzando atti costitutivi e statuti di diverse e svariate associazioni, attività e scopo, sono diversi le une dalle altre. L‘ultima nata in ordine di tempo, la nostra A.S.F.E.L., si occupa, tra l’altro, di tutela dei responsabili dei servizi finanziari e non di prestazioni di servizi finanziari come qualche ignorante o “mal informato” ha interpretato, chiaramente alterandone il significato a proprio uso e consumo, ma allo stesso tempo divulgando informazioni errate.
Qualche “vecchia” associazione è stata costituita molti anni fa, nominalmente senza scopo di lucro, ma durante il suo cammino ogni qualvolta “incontrava“ un affare, un business commerciale ci si precipitava dentro.
D’altronde non vi è cosa migliore che dare buoni consigli ai propri Soci pur sapendo che si è tra i primi ad agire diversamente!
Così i Soci, o almeno parte di loro, ignari di tutto, e paghi dei “buoni consigli”, sono stati molto attenti, e forse lo sono ancora, a non affidare per esempio in concessione il servizio di accertamento e riscossione tributi “perché i concessionari non avrebbero riversato poi i relativi incassi”.
Questo è quanto viene spesso ripetuto nel corso di incontri di studio e approfondimento su tributi locali. Sul punto riteniamo di informare l’ANACAP – Associazione nazionale aziende concessionarie entrate enti locali - e il Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce il relativo Albo dei Concessionari.
IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
Già il vecchio presidente di una vecchia associazione è stato diffidato due anni fa dal proseguire nel suo intento diffamatorio e intimidatorio. Allora gli fu detto che diffamava i concessionari per un solo scopo: l’azienda X è sua e fa bollettazione Tarsu, l’azienda Y è sua ed elabora le tariffe Tares e via guadagnano alle spalle dei Comuni e in spregio a tutte le regole comunitarie di concorrenza. Qui deve intervenire la Corte dei Conti in questi affidamenti e vigileremo e denunceremo, da oggi in poi, ogni affidamento che verrà fatto in violazione del codice degli appalti e della normativa europea in materia.
AH!…PREDICAR BENE MA RAZZOLAR…..MALISSIMO
Infatti, e con buona pace delle regole di pubblicità, trasparenza e senza alcun procedimento concorrenziale, lo stesso Presidente propone, per tramite il suo sito, altre società invitando gli ignari Soci a “munirsi” di pacchetti applicativi con tanto di bozze di provvedimenti per acquisti di prodotti afferenti il settore tributi e non solo.
E’ inutile, poi, il riferimento all’articolo 4 comma 6 del d.l. n. 95/2012 – spending review - in quanto la nostra Associazione non svolge servizi a titolo oneroso per gli enti, cosa che invece è di palmare evidenza svolgono altre associazioni, queste in spregio alla normativa richiamata e al diritto comunitario. Sono pertanto altri che debbo temere dalla norma della spending review.
E infine, per dirla con le parole di Gesù ai farisei: «Caricano gli altri di pesi insopportabili, che loro non toccano nemmeno con un dito» (Luca 11,46).