Appalti sempre agli stessi operatori

Appalti di lavori sempre agli stessi operatori. Violati Codice e buona amministrazione

Pochi operatori economici, sempre gli stessi a ricevere gli appalti di lavori. Evidente violazione del principio di rotazione nell’affidamento diretto di appalti o nell’invito a procedure negoziate. Gestione non conforme degli affidamenti di lavori, ripetuta negli anni, in particolare nel 2022 e nel primo trimestre del 2023, ma anche nel 2020 e nel 2021.

Sono questi i rilievi che Anac ha sollevato all’Amministrazione comunale di Pescara, in Abruzzo, concludendo un’istruttoria aperta a seguito di due esposti segnalanti anomalie e la prassi del Comune di Pescara “di affidare innumerevoli appalti sempre agli stessi soggetti”.

“Gli affidamenti diretti del Comune di Pescara – si legge nella nota di Anac a conclusione del fascicolo 5683/2022, inviata il 27 dicembre 2023 - risultano complessivamente 261 (87,5%) così suddivisi: 73 nel 2020, 86 nel 2021, 98 nel 2022 e 4 nel primo trimestre del 2023; mentre le procedure negoziate ammontano a 32 (10,7%) di cui 12 nel 2020, 5 nel 2021, 12 nel 2022 e 3 nel 2023. Sono invece presenti soltanto 5 procedure aperte (1,6%) per tutto il triennio di riferimento e il primo trimestre 2023”.

Continua l’Autorità Anticorruzione: “Dalla ricognizione di queste procedure emerge la tendenza della stazione appaltante di rivolgersi sempre alla stessa platea di operatori economici, sia in relazione agli affidamenti diretti, che per quanto riguarda gli inviti alle procedure negoziate. Infatti, si è riscontrato spesso che molte procedure venissero affidate anche a distanza di poco tempo alle stesse imprese, le quali poi risultavano destinatarie anche di inviti alle poche procedure negoziate effettuate, in palese violazione del Codice degli Appalti”.

Anac ricorda che “il principio di rotazione comporta prima di tutto il divieto di affidamento diretto o invito a procedure negoziate nei confronti del contraente uscente e dell’operatore economico invitato e non affidatario nel precedente affidamento”.

“Il Comune di Pescara – aggiunge l’Autorità – avrebbe dovuto cercare di diversificare maggiormente la scelta delle potenziali controparti contrattuali, ampliando la platea di operatori economici a cui rivolgersi. E ciò a garanzia, non solo del principio di concorrenza, ma anche del principio di economicità ed efficacia della pubblica amministrazione, la quale potendo esaminare un maggior numero di offerte provenienti da operatori differenti, sarebbe facilitata nello scegliere quella più consona alle esigenze del caso”.
Anac conclude, pertanto, “riscontrando molteplici violazioni del principio di rotazione e del più generale principio del favor partecipationis, oltre che dei principi di economicità ed efficacia dell’agire della Pubblica Amministrazione”.

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