Il fondo per il sostegno all'abitazione
Pur apprezzando il finanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso all'abitazione e l'incremento dei conferimenti destinati al Fondo morosità incolpevole, contemplati dal decreto legge casa, “le risorse previste sono molto lontane da quelle necessarie e mal distribuite”. Lo afferma l'Anci, nel corso dell'audizione in commissione Lavori pubblici di palazzo Madama. Preoccupa anche il rischio di cancellazione delle “poche” risorse disponibili per attività di sostegno alle categorie disagiate.
L'amministrazione delle risorse, infatti, dovrebbe essere gestita da nuove agenzie o nuovi istituti mentre, secondo l'Associazione dei comuni, “sarebbe auspicabile, nell'interesse del soggetto svantaggiato, destinarle direttamente alle misure di sostegno, rispettando il principio di gestione e programmazione di Comuni e Regioni. L'Anci sottolinea, poi, l'urgenza di una “armonizzazione delle diverse leggi regionali, con una legge dello Stato nuova che tenga conto dei tempi e che metta tutte le Regioni nelle condizioni di utilizzare gli stessi meccanismi”.
In materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, l'associazione ribadisce che “è importante che le vendite, che già si possono eseguire, tengano conto dei problemi gestionali provocati ai Comuni o alle aziende che gestiscono gli immobili dalle precedenti operazioni di alienazione”. Dai comuni arriva una valutazione positiva, invece, per la norma che prevede la riduzione della cedolare secca, per i contratti a canoni concordati, che passa dal 19% al 10%. L'associazione chiede però una revisione della legge 431/98 e un aggiornamento della delibera Cipe, che individua i Comuni ad alta tensione abitativa, anche ai fini di “una maggior applicazione della cedolare secca per i contratti a canone concordato”.