Il denaro pubblico
Intervento dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) in merito al Nuovo Centro Congressi EUR, la così detta ‘nuvola di Fuksas’. Con una Delibera inviata al Dipartimento del Tesoro (MEF) in quanto azionista del committente, ed alla Procura della Corte dei Conti per l’accertamento di eventuali danni erariali, l’Autorità presieduta da Sergio Santoro mette nero su bianco le criticità dell’opera: numerose varianti, tempi di esecuzione più che raddoppiati (quasi 7 anni), rilevante aumento dei costi, eccessivo ricorso ai subappalti.
Secondo l’Autorità, infatti, l’esecuzione dell’opera è stata caratterizzata da numerose varianti che oltre a determinare un rilevante aumento dell’importo contrattuale – si legge nella Deliberazione firmata dal Consigliere relatore Giuseppe Borgia - hanno influito sui tempi di realizzazione e comportato l’insorgere di un contenzioso tra stazione appaltante ed appaltatore. Parte di queste varianti appaiono riconducibili a carenze e inadeguate rappresentazioni dello stato di fatto del progetto esecutivo che si sarebbero potute evitare. Altre varianti che hanno comportato opere diverse ed aggiuntive, inoltre, non fanno parte delle fattispecie contemplate dal Codice degli appalti. Di particolare rilievo è la sproporzione delle ingenti somme corrisposte per le spese tecniche e la direzione artistica, complessivamente circa 20 milioni di euro.
L’atto dell’Avcp, inviato anche al Sindaco di Roma Capitale, all’impresa esecutrice, al Presidente ed all’Amministratore delegato di EUR S.p.A. e al responsabile del procedimento, mette in luce anche i tempi eccessivamente lunghi impiegati da parte del Comune di Roma nel rilasciare le prescritte autorizzazioni.