I ritardi nei pagamenti della P.A.
Debiti delle pubbliche amministrazioni: procedono regolarmente i pagamenti con le risorse stanziate nel 2013. Ripartiti i 20 miliardi per il 2014
Le risorse finanziarie messe a disposizione di Ministeri, Regioni ed Enti locali nel 2013 continuano ad essere impiegate per il rimborso dei debiti pregressi.
Il 28 febbraio sono stati erogati agli enti locali, da Cassa Depositi e Prestiti, 200 milioni aggiuntivi. Complessivamente le risorse messe a disposizione ammontano a 27,2 miliardi; una parte di queste risorse non sono state effettivamente utilizzate da tutti gli enti che ne hanno fatto richiesta, quindi la massa finanziaria immessa nel circuito delle pubbliche amministrazioni risulta pari a 25 miliardi, dei quali risultano effettivamente corrisposti ai creditori 23,5 miliardi. Al netto delle risorse assegnate e non ancora utilizzate dalle regioni destinatarie, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso disponibile l’intera massa finanziaria stanziata per il 2013, che gli enti debitori hanno utilizzato per il pagamento dei rispettivi creditori nella misura del 94%
Risorse per il 2014
Per il rimborso dei debiti relativi al servizio sanitario, è stata conclusa la fase di verifica contabile con le regioni, sono stati adottati i decreti direttoriali del MEF del 20/02/2014 e del 14/03/2014 con i quali si è provveduto ad assegnare alle regioni quanto richiesto (13.850 mln cumulativamente per il periodo 2013-2014, di cui 7.491 mln già trasferiti alle regioni nel 2013). Allo stato le regioni interessate all’accesso all’anticipazione di liquidità stanno predisponendo gli atti necessari per la sottoscrizione dei contratti di prestito (piani dei pagamenti e coperture) che trasmetteranno per la verifica da parte del tavolo tecnico. Sulla base delle informazioni acquisite presso le regioni stesse, le prime verifiche potranno partire nella prima metà di aprile, con conseguente sottoscrizione dei contratti con il Dipartimento del Tesoro.
Per il rimborso dei debiti diversi da quelli relativi al servizio sanitario, il 10 febbraio 2014 è stato emanato il decreto per la ripartizione dell’incremento di 7,2 miliardi di euro (previsto dal decreto legge n. 102/2013) della dotazione per l’anno 2014 del “Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili”, al fine di far fronte ad ulteriori pagamenti da parte delle Regioni e degli enti locali di debiti maturati alla data del 31 dicembre 2012. Inoltre, a valere sulle predette risorse, è in corso di registrazione il decreto dirigenziale (firmato oggi dal Ragioniere Generale dello Stato) di riparto di 2,9 miliardi di euro per anticipazioni di liquidità in favore delle Regioni per il pagamento dei debiti non sanitari.
IL MONITORAGGIO
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha attivato un monitoraggio regolare dell’avanzamento dell’intera procedura che coinvolge in particolare il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, al fine di garantire tanto una corretta allocazione delle risorse finanziarie quanto il rispetto degli impegni degli enti debitori a impiegare queste risorse per saldare rapidamente i debiti scaduti.
LA PUBBLICAZIONE SUL SITO MEF
La tempestiva informazione al pubblico sull’attuazione è garantita dalla pubblicazione con frequenza mensile degli stati di aggiornamento sul sito debitipa.mef.gov.it, dal quale è possibile visualizzare tabelle di sintesi e scaricare file con dettagli sui pagamenti degli enti locali.
L’ARTICOLAZIONE DEI PERCORSI FINANZIARI
Il decreto “sblocca debiti” e il successivo decreto legge 102/2013 hanno attivato un ventaglio di strumenti finanziari volto a consentire il celere sblocco di liquidità per 27,2 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014 da destinare al pagamento di debiti risultati certi liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012. Questi strumenti includono: anticipazioni di cassa agli enti locali sulla base di una convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e il Tesoro, finanziamento del Tesoro alle Regioni e alle province autonome, esclusioni dal patto di stabilità interno, deroga dal patto di stabilità interno delle spese effettuate per il cofinanziamento di interventi programmati con i fondi strutturali dell’UE, l’incremento dei rimborsi fiscali. Ciascuna di queste linee di azione comporta accordi tra le parti per il corretto impiego delle risorse e per la rendicontazione dei pagamenti.