Imu terreni montani
“Fermarsi subito. E ripartire con il piede giusto. Abbandonare l'idea anacronistica e surreale di applicare l'Imu sui terreni montani relativa al 2014, e ricondurre invece il tema all'interno della discussione sulla Local tax, che dovrà mettere ordine finalmente sul tema dell'imposizione immobiliare a livello locale”. È l'appello del Coordinatore ANCI dei piccoli Comuni, Massimo Castelli, che ha preso parte a un'iniziativa organizzata dall'intergruppo parlamentare sullo Sviluppo della Montagna, alla presenza di più di 500 Sindaci e del ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta. “Da parte di tutti i Sindaci l'allarme è alto - spiega Castelli - dato che la questione relativa all'Imu agricola è chiara a tutti nella sua reale entità: un ulteriore taglio su risorse che si ritenevano già acquisite, operato quando i bilanci dei Comuni erano già stati approvati, che rischia di mandare in dissesto moltissime amministrazioni di piccoli Comuni montani.
A fronte infatti dei tagli previsti 'in cambio’ della riscossione dell'Imu sui terreni agricoli, è evidente l'impossibilità per i Sindaci di introitare il gettito previsto. Tralasciando alcuni criteri pressochè assurdi per la determinazione dei terreni montani, come l'altimetria della sede dei palazzi comunali, il problema reale è che le amministrazioni si ritroverebbero a dover chiedere ai contribuenti, in tempi strettissimi, pagamenti di imposte relative a terreni molto spesso incolti o abbandonati”. Secondo Castelli, inoltre, “è surreale assistere alla vicenda per cui, da un lato, si parla di investimenti necessari per i Comuni montani, a partire da quelli contro il dissesto, e, dall'altro, si decide di impoverire o mandare in default le amministrazioni, con norme come quelle sull'Imu agricola. Per questi motivi ribadiamo la necessità e la richiesta al Governo di fermarsi subito, non applicare per il 2014 una norma oggettivamente inapplicabile, e inserire il tema all'interno della discussione sulla local tax”. da www.anci.it