Il Tar Lazio su Imu terreni agricoli
Il Tar del Lazio ha rinviato al 17 giugno 2015 la data dell'udienza per la trattazione nel merito del ricorso promosso da alcune Anci regionali (Umbria, Liguria, Veneto, Abruzzo e Lazio) sulla legittimità del decreto interministeriale del 28 novembre 2014, disponendo che “le esigenze della parte ricorrente appaiono adeguatamente tutelabili con la sollecita definizione del giudizio nel merito”. Lo rende noto l'Anci nazionale chiedendo che “il Governo affronti la questione. Con la stessa decisione - informa sempre l'Anci - la Camera di Consiglio non ha confermato la sospensione degli effetti del provvedimento, già disposta, fino all'udienza di ieri, dal decreto del Presidente della seconda sezione del TAR in data 22 dicembre 2014. Nell'ambito di questo giudizio, pertanto, riacquistano validità i criteri di imponibilità dei terreni montani indicati dal decreto del 28 novembre scorso. Sullo stesso tema, tuttavia - ricorda l'Associazione- il Tar Lazio si è pronunciato con un'ulteriore decreto cautelare emanato il 14 gennaio scorso con riferimento a un altro ricorso, promosso da alcuni Comuni siciliani, che ha effetto fino alla trattazione in Camera di Consiglio, fissata per il 4 febbraio 2015, data evidentemente successiva al termine per il pagamento dell'Imu sui terreni agricoli montani che è fissato al 26 gennaio 2015 (comma 692 della Legge di Stabilità 2015). “Il regime fiscale dei terreni agricoli montani - fa notare l'Anci - resta dunque caratterizzato da confusione normativa e incertezza giurisprudenziale, con gravi ripercussioni sia sui Comuni che sui contribuenti coinvolti. I Comuni si trovano nella condizione di aver subito tagli, complessivamente pari a 359 milioni di euro, a fronte di un gettito potenziale già dubbio in ordine al quantum e più in generale discutibile in ordine ai criteri previsti, ora ancora più incerto. I contribuenti sono in oggettive condizioni di incertezza sul pagamento. A fronte di questa situazione - conclude l'Anci – è indispensabile abbandonare il proposito di ottenere gettito aggiuntivo dai territori montani con riferimento al 2014 e abolire i tagli in corso di effettuazione nei confronti di oltre 4 mila Comuni”. - da www.anci.it