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Prorogata la Cuc al 1° novembre 2015

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio 2015 la legge n. 107/2015, riforma della scuola, che i prevede anche (art. 1, comma 169) il rinvio al 1º novembre 2015 dell’entrata in vigore della disciplina (introdotta dal d.l. n. 90/2014) dell’obbligo di contrattazione mediante Centrale unica di committenza per i Comuni non capoluogo.

Viene quindi prorogato ulteriormente (dall’ultima data prevista, 1º settembre 2015) il termine di entrata in vigore di questa complessa e controversa disciplina, che inibisce ai Comuni non capoluogo la contrattazione autonoma in tema di lavori, servizi e forniture e impone agli stessi a tal fine di eseguire le relative procedure di gara in forma aggregata (Unione dei Comuni, accordi consortili con altri Comuni, o ricorso ai soggetti aggregatori o alle Province), salvi i casi di acquisti con procedure telematiche (comprensivi anche degli acquisti Consip), ancora effettuabili in forma autonoma.

Il direttore generale in alternativa al dirigente apicale

Anche per le città metropolitane facoltà di nomina del Direttore Generale in alternativa al Dirigente apicale. La Commissione Affari Costituzionali della Camera in sede referente ha approvato l'emendamento che prevede "la possibilità per i comuni con popolazione superiore a centomila abitanti di nominare, in alternativa al dirigente apicale, un direttore generale ai sensi dell'articolo 108 del Testo Unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e previsione, in tale ipotesi, dell'affidamento della funzione di controllo della legalità dell'azione amministrativa ad un dirigente di ruolo".

Nella seduta odierna l'Aula ha approvato l'emendamento n. 9.142 che prevede "al comma 1, lettera b), numero 4), dopo le parole: della possibilità, per aggiungere le seguenti: le città metropolitane e".
In altri termini, il Dirigente apicale non è obbligatorio per le città metropolitane e per i comuni con popolazione superiore a centomila abitanti che possono nominare, in alternativa al Dirigente apicale, un direttore generale.

Nota della FNC sul patto di stabilità interno

ostacoli1Osservatorio Enti locali di luglio 2015, a cura della Fondazione Nazionale Commercialisti, interamente dedicato al patto di stabilità interno.

Tutti i documenti sono disponibili (per gli Associati) nel menù: Normativa-Patto di stabilità interno

Gli interventi dell'Ifel sull'armonizzazione contabile

ifel2La Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Liguria, con la deliberazione del 17 giugno 2015, ha risposto a una richiesta di parere circa le modalità di redazione del bilancio di previsione 2015.

Vai alla NUOVA VOCE di menù: Gestione dell'ente-Armonizzazione che contiene tutti i documenti relativi all'armonizzazione dei sistemi contabili.

Le assunzioni ex articolo 110

soldi1In tema di assunzioni a tempo determinato e contratti ex art. 110 TUEL, in rapporto alla ricollocazione dei dipendenti degli enti di area vasta, la Corte dei Conti, sezione regionale Piemonte, con la deliberazione del 13 luglio 2015, risponde al Comune di Omegna sui quesiti che avevano formato oggetto di rimessione delle questioni di massima risolte dalla sezione delle Autonomie con deliberazione n. 19/SEZAUT/2015/QMIG.

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

La mobilità degli enti di area vasta

Arriva la roadmap che detta scadenze, traccia destinazioni e definisce tutte le regole per il passaggio degli esuberi dalle Province in altre amministrazioni. L'obiettivo della bozza di decreto, preparata dal ministero della PA, è dare una scossa alle operazioni di mobilità e sgombrare il campo da ogni alibi.

Il testo del provvedimento, molto dettagliato e composto da undici articoli più tabella allegata, non piace ai sindacati,  ma modifiche sono ancora possibili in quanto giovedì dovrebbe essere sottoposto al vaglio della Conferenza unificata.
Il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, spiega come, invece, lo scopo dell'esecutivo sia dare "certezze ai lavoratori".

I dipendenti da trasferire, non sono solo "provinciali", il decreto è rivolto ai dipendenti delle Province in soprannumero, ovvero a quanti, una volta avvenuta la trasformazione in aree vaste (in base alla riforma Delrio), si ritrovano senza più un posto di lavoro e devono quindi essere spostati ad altro ufficio, ma indicazioni vengono date anche per la polizia provinciale e per i dipendenti della Croce Rossa Italiana, alle prese con un riordino. I lavoratori coinvolti dalle operazioni dovrebbero aggirarsi introno ai 20 mila.

Le mete, dalle regioni al ministero della giustizia, non riguardano chi è in distacco presso un altro ufficio. Quanto alla polizia provinciale, si dovrebbero aprire più strade, di certo una parte andrà a finire nei Comuni. Coloro che si occupano di albi dell'autotrasporto verranno invece direttamente spostati nelle sedi periferiche del ministero dei Trasporti. Il grosso dei soprannumerari delle Province dovrebbe invece finire nelle Regioni, chiamate con apposite legge, a prendersi alcune delle funzioni oggi svolte a livello provinciale. Un'altra buona fetta verrebbe distribuita tra gli enti locali, sanità compresa. Il resto, ci rientrano anche i dipendenti della Croce Rossa, verrà assorbito nella P.A centrale, con priorità riconosciuta al ministero della Giustizia, vista la carenza di personale in cancellerie e altri uffici giudiziari.
Il cronoprogramma, dopo l’uscita del decreto sarà il seguente: pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e raffica di scadenze, entro un mese le domande di mobilità ed entro due mesi le liste dei posti disponibili in tutte le amministrazioni. I dati saranno online sul portale mobilita.gov.it. L'incrocio tra dipendenti in eccedenza e posizioni vacanti è alla base del processo di ricollocazione. E se qualcuno resterà fuori si andrà avanti con un'altra procedura di mobilità. Se ci sono due contendenti per lo stesso posto di lavoro, avrà la meglio chi vanta una maggiore vicinanza territoriale, chi usufruisce della legge 104 o chi ha figli sotto i tre anni. (lr) - www.anci.it

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