La legge Delrio e il d.l. sugli enti territoriali
La legge Delrio, con l’istituzione degli enti di area vasta e delle Città metropolitane, si pone come strumento dinamico di organizzazione territoriale, senza necessariamente cristallizzare i vecchi ambiti, come è chiaro sia nel testo e come risulta dall’azione che il Governo ha messo in atto fino ad oggi.
Lo ha detto Gianclaudio Bressa, Sottosegretario di Stato per gli Affari regionali, commentando il Rapporto 2014 della Società Geografica Italiana presentato oggi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Regionali, Autonomie e Sport.
“Molte sono le norme che consentono di modificare sia le Città metropolitane che i territori di area vasta, aspetti che le Regioni dovranno saper cogliere per sviluppare fino in fondo le opportunità concesse dall’innovazione legislativa, così come le Città metropolitane potranno assumere una fisionomia territoriale diversa, includendo anche Comuni capoluogo ad esse vicini - ha aggiunto il Sottosegretario -. In questo senso ci sono già segni importanti di innovazione da parte di alcune Regioni che, prevedendo la possibilità di accorpamento di più aree vaste per ambiti omogenei, determinano il superamento dei vecchi confini tradizionali adattandoli all’evoluzione degli ambiti sociali e territoriali”.
“A conferma di questo ambizioso obiettivo il Governo,in sede di conversione del decreto sugli enti locali, prevede proprio una norma che facilita questo percorso, del resto già intrapreso da alcune Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna”, ha concluso Bressa.