Al via l'iter della legge di stabilità
La legge di stabilità 2014 esce dai box, e inizia la sua corsa in commissione Bilancio del Senato. Intanto, fuori dalle stanze di palazzo Madama, il governo frena il Parlamento sulle proposte di modifica, cercando di spiegare in tutti i modi che le risorse sono scarse e quindi non è possibile fare una «terapia shock». A preoccupare l'esecutivo sono soprattutto le spese legate alla richiesta di Pdl e Pd, che vorrebbero innalzare la no tax area a 12.000 euro.
Lasciano perplessi anche gli emendamenti, presentati da maggioranza e opposizione, per vendere le aree demaniali. Una proposta che ha creato il caos, soprattutto all'interno del Pd, che alla fine ha deciso di ritirare il proprio emendamento. Il governo scende in campo, a più riprese, per spiegare che «francamente non è sostenibile» l'estensione della no tax area. Il concetto viene chiarito per primo dal sottosegretario al ministero dell'Economia, Pier Paolo Baretta, seguito dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini. Per attuare la misura, secondo quanto si legge nell'emendamento, sono necessari 1,8 mld quindi «c'è un problema di copertura», sottolinea Legnini. A chiarire la posizione della maggioranza, sulle richieste arrivate in commissione, sono i relatori. «Non esistono intese chiuse con il Partito democratico» sulla no tax area, spiega Antonio D'Alì (Pdl). Infatti «non ci sono emendamenti dei capigruppo, quindi non esistono posizioni specifiche»; le decisioni, assicura il relatore, saranno prese dopo il confronto con il governo.