Spese dei comuni per gli uffici giudiziari
E’ necessario ridefinire completamente la legge 392/1941 in materia di trasferimento ai comuni delle competenze relative ai locali e agli arredi degli uffici giudiziari. L’attuale disciplina, infatti, prevede che i comuni anticipino tali spese e solo successivamente, e non sempre, lo Stato corrisponda un contributo che comunque rimane ben lontano da una copertura significativa dei costi sostenuti”. Lo ha detto il sindaco di Modena e delegato Anci alla sicurezza e legalità, Giorgio Pighi, che questa mattina ha preso parte al gruppo di lavoro Anci-Consiglio Nazionale Forense, nato dal protocollo d’intesa tra le due rappresentanza istituzionali con il fine di realizzare un’analisi dei territori in relazione alla razionalizzazione degli uffici giudiziari.
I comuni non possono più fare anticipi di spesa in investimenti e locazioni per conto dello Stato, non solo perché non se lo possono più permettere, ma perché rischiano che tali anticipazioni non vengano poi rimborsate”, ha aggiunto Pighi sottolineando, altresì, che in un contesto con queste caratteristiche, “l’applicazione della riforma relativa alla soppressione delle sedi giudiziarie è spesso avvenuta senza un approfondimento adeguato delle disfunzioni che avrebbe determinato e delle situazioni di buon funzionamento che sarebbero andate perse”.
L’auspicio – ha concluso Pighi – è che il Governo detti una disciplina molto più articolata di quella attuale e che il sistema venga riformato ponendo direttamente a carico dello Stato tutti gli oneri finanziari connessi all’amministrazione della giustizia