Anci - Comuni in bilico

I Comuni italiani sono malati terminali e con l'ingresso nel patto di stabilità dei piccoli municipi la situazione nel 2013 si prospetta drammatica”, per questo il contributo richiesto ai Comuni per il risanamento dei conti pubblici “non è più giustificabile”. E' il grido di allarme lanciato dal presidente dell'Anci, Graziano Delrio, nel corso dell'audizione dell'associazione davanti alla Commissione speciale che sta analizzando il documento di economia e finanza.

"Il comparto dei Comuni - ha sottolineato Delrio - è in avanzo e non produce più effetti negativi sui conti. Negli anni dal 2007 al 2014 il contributo finanziario dei Comuni al risanamento della finanza pubblica è stato di oltre 15 miliardi di euro. Deve essere chiaro che il prezzo sociale di queste manovre finanziarie è ormai insostenibile per la collettività e per le imprese”.
Oltre alle criticità, l’Anci ha però evidenziato come e dove intervenire. “Innanzitutto – ha spiegato Delrio – occorre integrare il Def 2012 con i prospetti relativi ai singoli comparti, sia in termini di analisi dei risultati conseguiti, sia con riferimento alle proiezioni tendenziali per gli anni 2012-2015" e poi "esplicitare la distribuzione della manovra di bilancio per singolo comparto”, valutando “i contributi forniti al risanamento e l'impatto sui pesi relativi all'interno della Pubblica amministrazione".

Inoltre Anci ha chiesto di fornire una valutazione “del grado di sostenibilita' della manovra per ciascun comparto, proponendo appositi strumenti e indicatori” al fine di “individuare una soluzione certa e definitiva dei problemi posti dai Comuni in relazione al Patto di stabilita' interno”.

Proprio su questo ultimo aspetto, Delrio ha rimarcato come il patto di stabilità sia “strutturato nella forma di una costante manovra di finanza pubblica, che costringe i Comuni a generare un saldo positivo di bilancio pari a 4,5 miliardi di euro, risorse chieste ai cittadini e non utilizzate per i servizi e gli investimenti locali'.

Da qui la contrazione della spesa per investimenti che, ha ricordato il presidente Anci, “ammonta, negli scorsi 5 anni, al 23 per cento. Per non aumentare questa percentuale – ha quindi concluso – occorre cambiare radicalmente impostazione”.
Tutte le osservazioni al Def, l’associazione le ha sintetizzate in un documento presentato alla Commissione, dove si chiede: di integrare il Def 2012 con i prospetti relativi ai singoli comparti, (in termini di analisi dei risultati conseguiti e di proiezioni tendenziali per gli anni 2012-2015); di esplicitare la distribuzione della manovra di bilancio per singolo comparto, la valutazione dei contributi forniti al risanamento e l’impatto sui pesi relativi all’interno della Pubblica Amministrazione; di fornire una valutazione del grado di sostenibilità della manovra per ciascun comparto e, infine,  di individuare una soluzione certa e definitiva dei problemi posti dai Comuni in relazione al Patto di stabilità interno.

bannercorsi

campagna adesione2024

ASFEL

Supporto e Formazione PA

Via Lepanto, 95 - 80045 Pompei (NA)

C.F. 90080340632 - P.I. 08339801212

. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

. Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Top
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di terzi per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Utilizza anche cookie analytics propri e di terzi al fine di effettuare statistiche e monitoraggi sull'utilizzo del sito. Continuando a consultare ASFEL.it o chiudendo questo popup, acconsenti all'utilizzo dei nostri cookie Dettagli…