Richiesta un'altra proroga per la CUC
“Un intervento normativo urgente” che faccia coincidere l’obbligo per i Comuni di rivolgersi a Centrali uniche di committenza, oggi fissato al 1 novembre, con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti. E’ quanto chiede l’Anci, tramite il presidente Piero Fassino, in una lettera inviata il 28 ottobre al ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi e al sottosegretario alla Presidenza del Consigliom Claudio De Vincenti.
“L’Anci, pur condividendo gli obiettivi di razionalizzazione e di economicità sottesi alla norma – scrive Fassino – ha espresso immediatamente motivate e convincenti perplessità sui tempi di attuazione di un percorso di aggregazione che richiedeva formazione e, soprattutto, modelli organizzativi nuovi ed efficienti per tutti i Comuni interessati. Per questo, l’Associazione ha formulato proposte emendative che hanno trovato la condivisione del Governo e del Parlamento che ha rinviato – da ultimo con la legge n. 107/2015 - l’entrata in vigore della disposizione in questione al 1° novembre”.
L’Associazione ha anche evidenziato “più volte come il quadro ordinamentale della materia degli appalti pubblici, in costante evoluzione, imponesse uno slittamento del termine su richiamato e ha chiesto da tempo, con specifica proposta emendativa, di posticiparlo alla data di entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti Pubblici e dei Contratti di Concessione. Ciò eviterebbe confusione e parrebbe coerente con il principio di non sovrapposizione delle disposizioni normative”.
Da qui la richiesta che eviterebbe “un sostanziale blocco dell’attività gestionale relativa agli acquisti di lavori, beni e servizi dei Comuni”, anche alla luce della legge di stabilità 2016 che “innova ulteriormente il quadro ordinamentale della materia, prevedendo all’articolo 28 un sistema nel quale Consip e gli altri soggetti aggregatori di livello regionale, metropolitano e provinciale, assumono un ruolo fondamentale nell’acquisizione di beni e servizi per importanti categorie merceologiche, senza chiarire, in tale nuovo contesto, che ruolo saranno chiamate a svolgere i modelli aggregativi su base locale la cui attivazione è prevista appunto per il 1° novembre”. (ef) - da www.anci.it