Taglio alle P.O.
Innanzitutto viene chiarito che i comuni non possono effettuare un taglio lineare delle indennità di posizione dei dirigenti e del personale con incarico di "posizione organizzativa" e che gli eventuali risparmi ottenuti dalla revisione dei compensi devono confluire nel fondo della contrattazione decentrata dell'anno successivo.
Secondo i tecnici ministeriali, il taglio lineare delle suddette indennità sarebbe illegittimo in quanto esse vanno misurate caso per caso sulla base dei seguenti tre parametri: la caratteristica della struttura, la sua complessità organizzativa e le responsabilità interne ed esterne che ne derivano. Si tratta di decisioni che riguardano l'organizzazione degli uffici e dunque di competenza esclusiva dell'amministrazione, che però non può agire in modo generalizzato decurtando le stesse quote a tutti.
Dopodiché, i risparmi ottenuti dalla revisione dei compensi non possono essere destinati ad altre funzioni diverse da quelle inerenti il personale perché i contratti prevedono l'utilizzo integrale dei fondi integrativi.
Per tale motivo queste risorse devono confluire esclusivamente nel fondo della contrattazione decentrata dell'anno successivo e possono essere integrate con i risparmi di spesa ottenuti tagliando le indennità di sindaco e assessori.