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I presupposti del silenzio assenso

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I presupposti per la formazione del silenzio-assenso, nella sentenza del Tar.

La notizia indicata, ulteriori note e documenti sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nella voce di menù: Gestione dell'ente-Diritto Amministrativo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali per il 2021-2023

refertocortconLa Sezione delle Autonomie della Corte dei conti ha approvato, la “Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2021-2023”, che esamina, tra l’altro, i rendiconti di 7441 enti (di cui, 7343 Comuni), presenti nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche della Ragioneria generale dello Stato, e riferiti al biennio 2021-2022.

La notizia indicata, ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

 

 

 

 

 

 

 

 

La rivista scientifica Management Pubblico: rivista di amministrazione pubblica

mp2024 03 1

È stato pubblicato il terzo numero della nostra rivista della Pubblica Amministrazione, Management Pubblico, fiore all'occhiello dell'Associazione ASFEL (Supporto e Formazione per la Pubblica Amministrazione), giunta all'undicesimo anno.

Come inizialmente fatto nello scorso numero, gli articoli della rivista sono sottoposti a doppio referaggio cieco per migliorare la qualità e trasformare la rivista in un punto di riferimento per lo studio della Pubblica Amministrazione.

Tutti gli articoli della rivista dovranno seguire i nuovi standard di scrittura, che includono l'abstract e il titolo in inglese e italiano, a partire dal prossimo numero della rivista.

Dopo aver creato l’autorevole Comitato Scientifico e ricevuto il codice ISSN, per la nostra rivista ci si è posti il nuovo obiettivo di perseguire il riconoscimento di rivista scientifica ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) di Classe A. Si tratta di un obiettivo estremamente ambizioso che può essere raggiunto esclusivamente attraverso un duro lavoro da parte di tutta l'associazione. La rivista ha, inoltre, appena ottenuto il nuovo codice Cineca-ANCE.

Aurora Roberta Bendotti ha occupato la copertina del nuovo numero della rivista con il suo articolo "Profili di irritualità e inefficacia nel procedimento di acquisizione di quote societarie”.

Si segnala l’articolo “La creazione di una struttura di multilevel governance per l’attuazione del PNRR, del PNC e di ulteriori programmi finanziari straordinari in Regione Toscana” di David Cioppi e Costanza Pallini.

L’articolo “La salvaguardia degli equilibri di bilancio” di Ortensio Fabozzi risulta estremamente interessante. Molto importante l’articolo: “L’evoluzione normativa della rendicontazione del bilancio di sostenibilità” a cura di Irene Ricciardi e Martina Percuoco.

Degno di nota è il contributo di Renato Briganti e di Gianvincenzo Nicodemo “L’introduzione nell’ordinamento dello Stato dell’albo degli educatori professionali socio-pedagogici per garantire effettività ai principi costituzionali. Una rassegna dei titoli di studio validi sul piano nazionale ai fini dell’accesso in prima applicazione all’albo degli educatori professionali socio-pedagogici.”

Desta particolare interesse l’articolo “L’evidenza pubblica, la trasparenza e le società partecipate” di Giusy Caldarola.  Paolo Lorenzo Carbonaro e Claudia Mearini hanno contribuito con l’articolo: “Proposte su un modello di formazione professionale integrata al mondo del lavoro nell’ottica del multistakeholder engagement”.

“La funzione del controllo indipendente della Corte dei conti. Il giusto richiamo alle visioni dei suoi massimi rappresentanti istituzionali “di Rosario Scalia apparta un notevole contributo alla rivista. Estremamente interessante l’articolo di Fernanda Fraioli: “La difficile coesistenza del nuovo sistema sanzionatorio con l’irretroattività delle previsioni.” 

Sul portale associativo - www.asfel.it - è possibile consultare gli ulteriori numeri della rivista scientifica, nella voce di menù: Management Pubblico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La rivista scientifica Management Pubblico: rivista di amministrazione pubblica

mp2024 03 1

È stato pubblicato il terzo numero della nostra rivista della Pubblica Amministrazione, Management Pubblico, fiore all'occhiello dell'Associazione ASFEL (Supporto e Formazione per la Pubblica Amministrazione), giunta all'undicesimo anno.

Come inizialmente fatto nello scorso numero, gli articoli della rivista sono sottoposti a doppio referaggio cieco per migliorare la qualità e trasformare la rivista in un punto di riferimento per lo studio della Pubblica Amministrazione.

Tutti gli articoli della rivista dovranno seguire i nuovi standard di scrittura, che includono l'abstract e il titolo in inglese e italiano, a partire dal prossimo numero della rivista.

Dopo aver creato l’autorevole Comitato Scientifico e ricevuto il codice ISSN, per la nostra rivista ci si è posti il nuovo obiettivo di perseguire il riconoscimento di rivista scientifica ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) di Classe A. Si tratta di un obiettivo estremamente ambizioso che può essere raggiunto esclusivamente attraverso un duro lavoro da parte di tutta l'associazione. La rivista ha, inoltre, appena ottenuto il nuovo codice Cineca-ANCE.

Aurora Roberta Bendotti ha occupato la copertina del nuovo numero della rivista con il suo articolo "Profili di irritualità e inefficacia nel procedimento di acquisizione di quote societarie”.

Si segnala l’articolo “La creazione di una struttura di multilevel governance per l’attuazione del PNRR, del PNC e di ulteriori programmi finanziari straordinari in Regione Toscana” di David Cioppi e Costanza Pallini.

L’articolo “La salvaguardia degli equilibri di bilancio” di Ortensio Fabozzi risulta estremamente interessante. Molto importante l’articolo: “L’evoluzione normativa della rendicontazione del bilancio di sostenibilità” a cura di Irene Ricciardi e Martina Percuoco.

Degno di nota è il contributo di Renato Briganti e di Gianvincenzo Nicodemo “L’introduzione nell’ordinamento dello Stato dell’albo degli educatori professionali socio-pedagogici per garantire effettività ai principi costituzionali. Una rassegna dei titoli di studio validi sul piano nazionale ai fini dell’accesso in prima applicazione all’albo degli educatori professionali socio-pedagogici.”

Desta particolare interesse l’articolo “L’evidenza pubblica, la trasparenza e le società partecipate” di Giusy Caldarola.  Paolo Lorenzo Carbonaro e Claudia Mearini hanno contribuito con l’articolo: “Proposte su un modello di formazione professionale integrata al mondo del lavoro nell’ottica del multistakeholder engagement”.

“La funzione del controllo indipendente della Corte dei conti. Il giusto richiamo alle visioni dei suoi massimi rappresentanti istituzionali “di Rosario Scalia apparta un notevole contributo alla rivista. Estremamente interessante l’articolo di Fernanda Fraioli: “La difficile coesistenza del nuovo sistema sanzionatorio con l’irretroattività delle previsioni.” 

Sul portale associativo - www.asfel.it - è possibile consultare gli ulteriori numeri della rivista scientifica, nella voce di menù: Management Pubblico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scavalco d'eccedenza solo negli enti locali

 

Come noto, l’art. 1, comma 557, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e ss.mm.ii., prevede espressamente l’utilizzo di dipendenti a tempo pieno di “altre amministrazioni locali” da parte dei “comuni con popolazione inferiore ai 25.000 abitanti, dei consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non industriale, delle comunità montane e delle unioni di comuni”, previa autorizzazione dell’amministrazione di provenienza.

Si deve perciò escludere che un ente locale possa legittimamente consentire l’utilizzo di proprio personale anche presso una pubblica amministrazione diversa da quelle indicate (amministrazioni statali o enti pubblici non economici).

È quanto affermato dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti della Puglia nella recente deliberazione n. 110/2024/PAR.

Ciò, peraltro, precisa la Sezione, potrebbe determinerebbe il verificarsi di situazioni paradossali, in base alle quali, ad esempio, dei dipendenti a tempo pieno di un comune di dimensioni ridotte (e con conseguentemente ridotte disponibilità di bilancio) potrebbero essere utilizzati da “amministrazioni statali o enti pubblici non economici” di grandi dimensioni (e talvolta in surplus di personale), privando – in toto o comunque parzialmente – il piccolo comune di importanti (e fondamentali) risorse umane, solo e soltanto in base all’autorizzazione concessa dall’amministrazione di appartenenza, slegata da qualsivoglia razionale ed obiettiva giustificazione e concessa per altre e differenti motivazioni.

Il Collegio ritiene, pertanto, di adeguarsi al principio in claris non fit interpretatio, in base al quale la formulazione testuale dell’art. 1, comma 557 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e ss.mm.ii. è talmente chiara da precludere la ricerca di una volontà differente, potendo infatti farsi ricorso ad altri canoni interpretativi solo nel caso eccezionale in cui l’effetto giuridico risultante dalla formulazione della legge sia incompatibile con il sistema normativo ovvero nel caso in cui la lettera della norma da interpretare sia ritenuta non chiara o equivocabile, ipotesi che non ricorre nella fattispecie in esame.

neopa.it

Correttivo al codice dei contratti

Correttivo Codice Appalti: occorre una seria indagine conoscitiva sui RUP

Le considerazioni del Presidente dell’Associazione Nazionale dei Responsabili Unici del Progetto (ASSORUP), Avv. Daniele Ricciardi, sul prossimo correttivo al D.Lgs. n. 36/2023 (Codice Appalti)

Dopo le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, con l'apertura di un tavolo tecnico, la presa di posizione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione e le audizioni alla Camera sulle risoluzioni presentate in Commissione, si è definitivamente aperta la stagione del decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici.

È curioso notare come il nostro Paese abbia un codice civile che regge il sistema da oltre ottant'anni, ma un Codice degli appalti che richiede necessariamente un "tagliando" a meno di un anno dalla sua piena applicazione. Una revisione prevista direttamente dalla legge delega, secondo la quale entro due anni dalla data di entrata in vigore del Codice, il Governo può apportare le correzioni e le integrazioni che l'applicazione pratica renda necessarie o opportune, con la stessa procedura e nel rispetto dei medesimi principi e criteri direttivi della delega. Il decreto correttivo può essere un intervento decisivo, come accadde nel 2017, quando furono apportate modifiche a 121 dei 220 articoli del decreto legislativo n. 50 del 2016, arrivando persino a sostituire il titolo dell’atto legislativo, che originariamente si riferiva alla necessità di attuare le direttive comunitarie.

L’analisi e la valutazione d’impatto della regolamentazione

Anche se talvolta, specialmente in sede di emendamenti, le modifiche sono dettate prevalentemente dalle buone intenzioni di alcuni parlamentari a sostegno di interessi diffusi o particolari, le revisioni alla normativa dovrebbero avvenire sulla base di un'analisi e una valutazione dell’impatto.

La disciplina è dettata dall’articolo 14 della Legge 28 novembre 2005, n. 246 "Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005" e dal DPCM 15 settembre 2017, n. 169 "Regolamento recante disciplina sull’analisi dell’impatto della regolamentazione, la verifica dell’impatto della regolamentazione e la consultazione". In sintesi, le norme hanno uno scopo ben preciso e se non lo raggiungono, perdono la loro essenza.

Per fare un esempio sul tema, consideriamo le direttive europee in materia di appalti. Lo scopo, dichiarato da sempre, è il mercato unico, la concorrenza, con l’obiettivo di realizzare appalti transfrontalieri che consentano agli operatori di aggiudicarsi appalti affidati da stazioni appaltanti di altri Paesi membri dell'Unione.

Esiste una valutazione d’impatto che dimostri che le direttive abbiano raggiunto questo scopo? L’esperienza sul campo suggerirebbe che le norme europee sono superflue, dato che l’appalto transfrontaliero è un fenomeno molto residuale. Eppure, il dibattito sul correttivo al Codice arriva proprio nel decennale dall’approvazione del pacchetto unitario di direttive e, probabilmente, in un contesto di confronto aperto a livello europeo sull’aggiornamento comunitario. È davvero il caso di un “correttivo” di portata nazionale?

lavoripubblici.it

 

 

 

 

 

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