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Destinazione dei proventi derivanti dalle multe: chiarimenti

Il Dottor Andrea Bufarale risponde a un interrogativo in materia di destinazione dei proventi derivanti dalle multe per infrazioni al Codice della Strada.

Questa Amministrazione Comunale vorrebbe destinare parte dei proventi derivanti da infrazioni al codice della strada ex art. 208 ad interventi di realizzazione di marciapiedi in alcune zone del territorio che attualmente ne sono sprovviste. E’ ammissibile tale spesa?

a cura di Andrea Bufarale
Destinazione dei proventi derivanti dalle multe

Il citato art. 208 del Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/1992), al comma 4 dispone testualmente che:

Una quota pari al 50 per cento dei proventi spettanti agli enti di cui al secondo periodo del comma 1 è destinata:

    a) in misura non inferiore a un quarto della quota, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, dimessa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;
    b) in misura non inferiore a un quarto della quota, al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12;
    c) ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, alla redazione dei piani di cui all’articolo 36, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1 dell’articolo 12, alle misure di cui al comma 5-bis del presente articolo e a interventi a favore della mobilità ciclistica.

In particolare, pertanto, la lettera c) del citato comma prevede che parte della quota vincolata di detti proventi può essere destinata “ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale relative … a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti …“.

Al fine di verificare se la realizzazione di marciapiedi rientri nelle finalità di “sicurezza stradale” e quindi come spesa ammissibile occorre far preliminarmente riferimento al concetto di “sicurezza integrata” introdotta dall’articolo 1 del D.L. 20 febbraio 2017 n. 14, secondo il quale per detta sicurezza si intende “l’insieme degli interventi assicurati dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano e dagli enti locali, nonché da altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali”.

Ad abundantiam di recente è intervenuto un importante parere della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la regione Veneto (n. 421/2023) che ha testé disposto che nella citata previsione normativa del comma 4 dell’art. 208 del Codice della Strada, “si possono ricomprendere anche le spese concernenti la realizzazione di parcheggi, di aree di manovra finalizzate all’inversione di marcia di veicoli e la realizzazione di marciapiedi, in quanto finalizzati ad accrescere la sicurezza stradale per gli utenti deboli“.

Tanto ciò premesso, riteniamo che la spesa riguardante la realizzazione di marciapiedi possa essere ritenuta ammissibile e finanziabile con i proventi ex art. 208 del CDS.

lentepubblica

Procedure sotto soglia con più concorrenza

Nuovo Codice Appalti, procedure sottosoglia, circolare interpretativa del Mit. 20 novembre 2023, n. 298, Busìa: “Marcia indietro del governo, ora più concorrenza "

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato – in condivisione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Affari Giuridici e Legislativi- una circolare interpretativa dell’articolo 50 del nuovo Codice degli Appalti riguardante le procedure di affidamenti di lavori, servizi e forniture.  Si tratta di “chiarimenti interpretativi in merito alla possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie”.

“Si ribadisce – si legge nella circolare – che le disposizioni contenute nell’articolo 50 del Codice vanno interpretate ed applicate nel solco dei principi e delle regole della normativa di settore dell’Unione europea, che in particolare richiama gli Stati membri a prevedere la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di applicare procedure aperte o ristrette, come disposto dalla Direttiva 2014/24/UE”.

La circolare con la quale il MIT interviene sulle procedure sotto soglia (affidamenti diretti e procedura negoziata senza bando), innovando rispetto a quanto affermato col nuovo Codice degli Appalti, indicando che bisogna tenere conto non solo del principio di risultato, ma anche degli altri principi del Codice, tra cui innanzitutto quello di trasparenza. E’ quindi fatta salva la possibilità per le Stazioni Appaltanti di ricorrere a procedure selettive pubbliche e pubblicazione dei bandi, e che tutto va interpretato sulla base dei principi dell’UE, che sono appunto quelli della concorrenza.
 

Il commento di Busia

“La circolare è una evidente marcia indietro del Governo e mostra che le nostre obiezioni erano fondate”, dichiara il Presidente di Anac Giuseppe Busìa. “Il Ministero lo fa con una circolare e non – come sarebbe stato necessario - con legge, ma rappresenta comunque un importante passo avanti. Prevedere che sia obbligatorio l’affidamento diretto per tutti i contratti per l’acquisto di beni o servizi sopra i 140mila euro e che si arrivi ad assegnare i lavori fino ad oltre cinque milioni di euro senza pubblicare neanche un avviso pubblico rappresentava una forzatura. Numericamente, si tratta infatti della stragrande maggioranza dei contratti significava che sarebbero stati sottratti alle più elementari forme di pubblicità, a danno delle imprese e delle casse pubbliche. È infatti evidente che, se per spendere ben oltre centomila euro, l’amministrazione non deve neanche chiedere due preventivi, si rivolgerà alla prima impresa che capita, e questa non avrà alcun interesse a contenere la propria offerta”.

“Anche fuori dai casi di piccola o grande corruzione – continua il Presidente Busìa - è chiaro che ad essere premiato sarà il fornitore più ‘vicino’ o comunque quello già conosciuto, e non quello più bravo. Con il risultato ultimo di spendere di più, avendo in cambio forniture e servizi di minore qualità o opere destinate a durare meno”.

“La trasparenza   specie in tempi di digitalizzazione   non solo non fa perdere tempo, ma lo fa guadagnare, sia perché la gara occupa da sempre una piccola percentuale di tempo rispetto alla fase autorizzatoria ed all’esecuzione, sia perché solo le imprese selezionate in modo trasparente per essere migliori e non più amiche, sono in grado di portare avanti rapidamente i lavori”.

“Se vogliamo creare sviluppo e ricchezza, dobbiamo spingere le nostre imprese ad investire in innovazione e qualità, non in pubbliche relazioni con i decisori dei diversi livelli istituzionali".

Prospetto IMU dal 2025

Con il comunicato del 30 novembre 2023, il Ministero dell’economia ha informato i Comuni della proroga all’anno 2025 dell’obbligo di redigere il Prospetto delle aliquote dell'IMU utilizzando l’applicazione informatica messa a disposizione sul portale del MEF, come disposto dall’art. 6-ter del dl n. 132 del 2023 (DL Proroghe Fisco). Viene inoltre diramata la versione aggiornata delle Linee guida per la compilazione del Prospetto.

 

Infine, il Mef precisa che per l’anno 2024:

 

    i Comuni devono continuare a trasmettere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU secondo le modalità sinora utilizzate, vale a dire tramite l’inserimento del testo della delibera stessa nell’apposita sezione del Portale del federalismo fiscale, entro i consueti termini dell’invio al 14 ottobre di ciascun anno, per la successiva pubblicazione sul Portale entro il 28 ottobre;

 

    “non vige l’obbligo di diversificare le aliquote dell’IMU utilizzando le fattispecie individuate nel decreto del 7 luglio 2023 e che, in mancanza di una delibera approvata e pubblicata nei termini di legge, si applicano, ai sensi dell’art. 1, comma 169, della legge n. 296 del 2006, le aliquote vigenti nell’anno di imposta 2023”.

IFEL

La pubblicazione dei nomi dei vincitori di concorso

nomipubblic

Le graduatorie concorsuali devono contenere i nominativi dei vincitori, così l’Anac.

La notizia indicata, ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Personale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Effetti dell'aggregazione con gara a doppio oggetto sull'in house

garadoppio

Sugli effetti di un’operazione di aggregazione con gara a doppio oggetto sull’affidamento in house, nella sentenza del Consiglio di Stato.

La notizia indicata, ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il principio di rotazione e l'urgenza

lott24

Non è possibile derogare al principio di rotazione per ragioni di urgenza, così l’Anac.

La notizia indicata, ulteriori note e documenti sull'argomento sono disponibili, per i soli Associati, nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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