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In arrivo i primi decreti delegati sulla riforma della p.a.

 Inizia il conto alla rovescia per l'attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione, con il primo pacchetto di decreti attuativi in arrivo per ottobre. Sarà un autunno caldo quindi non solo sul fronte della legge di stabilità, ma anche per le novità in materia di cittadinanza digitale, trasparenza, taglio dei tempi della burocrazia. In rampa di lancio anche i provvedimenti per l' accorpamento delle camere di commercio e per il documento unico per l' auto, che riunisce i dati su proprietà e circolazione. La precedenza è stata così data alle misure con un impatto più diretto su cittadini e imprese, ma non tarderanno gli interventi su partecipate pubbliche e servizi pubblici locali, con qualche elemento che potrebbe essere anticipato già in manovra, sotto la voce spending review.
E' questo l'inizio dell'articolo pubblicato sull'edizione odierna del quotidiano Il Messaggero dal titolo Riforma della Pa, in arrivo i primi decreti antiburocrazia.

L'elimazione della Tasi e le risorse ai comuni


“Chiudere la stagione dei tagli verso i Comuni, superare il Patto di Stabilità sbloccando le risorse congelate, a fronte del superamento di Tasi ed Imu annunciata dal governo, assicurare ai Comuni l’equivalente pari ad almeno 5 miliardi, e verificare la fattibilità del taglio a svantaggio di Città Metropolitane ed enti di area vasta per il 2016 e 2017”. Sono questi i punti fermi, in vista della prossima legge di stabilità, evidenziati dal presidente Anci Piero Fassino al termine di una riunione del coordinamento delle Città metropolitane, servita anche a preparare l’incontro dei sindaci con il ministro Alfano al Viminale sui temi della sicurezza urbana.
Al vertice dei sindaci metropolitani erano presenti, oltre al presidente e sindaco di Torino, Piero Fassino, il coordinatore delle Città metropolitane e sindaco di Firenze, Dario Nardella, i sindaci metropolitani Enzo Bianco(Catania), Luigi Brugnaro (Venezia), Antonio Decaro (Bari), Luigi de Magistris (Napoli), Ignazio Marino (Roma), Leoluca Orlando (Palermo), Giuliano Pisapia (Milano), Massimo Zedda (Cagliari) e Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria). Con loro anche il segretario generale dell’Associazione, Veronica Nicotra.
“Nei prossimi giorni faremo una riunione con tutti i sindaci per definire la piattaforma con cui andare al confronto con il governo sulla Legge di Stabilità”, annuncia Fassino ai giornalisti soffermandosi su alcune questioni che l’Anci giudica essenziali.
Innanzitutto “la chiusura definitiva di una stagione di leggi di bilancio caratterizzate dal taglio di risorse ai Comuni. Ci proponiamo –  precisa il presidente Anci - di avere una legge di Stabilità che consenta di aprire una stagione nuova, con la garanzia che i Comuni possano continuare a disporre delle risorse che hanno avuto fin qui, non meno di quelle avute nell’esercizio 2015”.
Sul tappeto resta anche il nodo annoso del “superamento del Patto di Stabilità, ed in particolare dello sblocco delle risorse che in molti Comuni sono congelate a causa dei vincoli del patto di stabilità. Quegli avanzi di esercizio – puntualizza Fassino – potrebbero essere messi in circolo e costituiscono una leva strategica per rilanciare gli investimenti”.
Centrale nell’agenda dell’Anci anche il superamento della Tasi sulla prima casa, dell’Imu agricola e di quella sugli ‘imbullonati’, annunciata dal governo. “Tale decisione è nella disponibilità del governo ma – sottolinea Fassino - deve essere accompagnata dalla garanzia ai Comuni di risorse equivalenti, che complessivamente ammontano ad una cifra intorno ai 5 miliardi. I 3,6 miliardi di cui si parla spesso sui giornali è quello che serve a coprire la Tasi sulla prima casa, vi è poi – precisa il sindaco di Torino - l’eliminazione dell’Imu agricola che vale circa 300 milioni e l’abolizione sugli imbullonati che può valere 500 o 700 milioni a secondo di cosa significa imbullonati, un tema su cui serve un chiarimento tecnico”. “Come Anci – chiosa -siamo pronti ad un confronto con il ministero dell'Economia per quantificare la cifra complessiva equivalente. Non vogliamo un euro in più ma allo stesso tempo dico che non siamo disposti a subire tagli", conclude Fassino.
 
Sicurezza urbana
 
La riunione del coordinamento delle Città metropolitane ha anche affrontato il tema sicurezza urbana che la delegazione Anci ha poi discusso al Viminale con il ministro Alfano. “La bozza del ddl sulla sicurezza urbana approntata dal Viminale è una buona base di discussione. Ad Alfano avanzeremo una proposta di integrazione ed emendamento chiedendo che l'iter legislativo sia il più rapido possibile", ha detto il presidente dell'Anci Piero Fassino, incontrando la stampa a fine riunione. “Con il ministro – aggiunge - discuteremo di alcuni miglioramenti che auspichiamo possano entrare nel testo definitivo, che si spera possa essere approvato in tempi brevi visto che il tema è molto sentito dai cittadini". Secondo Fassino "a più poteri debbono però corrispondere più risorse, anche se al momento il capitolo della sicurezza urbana non significa soltanto soldi. E' bene ricordare - ha aggiunto il presidente dell'Anci - che negli ultimi anni i cittadini hanno chiesto sempre di più soluzioni sulla sicurezza, quindi è necessario fornire loro gli strumenti adatti, capaci di operare anche contro il degrado, il graffitismo e l'abusivismo". In ogni caso, ha ribadito il sindaco di Torino, "il testo presentato dal Viminale rappresenta una buona base di partenza".
Considerazioni analoghe erano arrivate, nel corso della riunione dei sindaci metropolitani, dal primo cittadino di Firenze Dario Nardella che ha seguito per Anci la trattativa con il Viminale sul ddl. “Vanno bene l’ampliamento del potere di ordinanza previsto dal testo e le nuove competenze attribuite al consiglio comunale, ma va definito meglio il campo della sicurezza urbana che va comunque distinto da quello dell’ordine pubblico”, ha evidenziato il coordinatore nazionale per le Città metropolitane. Secondo Nardella è altresì opportuno “definire un potere nuovo ordinario a carattere regolatorio, in capo al sindaco o alla giunta che consenta di superare i presupposti di necessità ed urgenza”, una sorta di potere regolatorio autonomo.
Lo stesso Nardella ha ricordato di aver proposto al ministero l’attivazione di un fondo ad hoc per le città metropolitane con cui sostenere attività di aggiornamento tecnologico in materia di sicurezza urbana. (gp) - da www.anci.it

Le note sui decreti sulla delega fiscale

soldi4Delega fiscale sulla strada dell’adozione definitiva. Dopo l’approvazione, in tempi rapidissimi in questi giorni, del secondo parere da parte delle commissioni parlamentari sui cinque decreti legislativi di attuazione della legge delega fiscale, la palla passa al governo per l’approvazione definitiva.

Notizie e documenti sull'argomento possono essere consultati nel menù: Normativa-Leggi Enti Locali

I tempi di pagamento della P.A.

soldi14Con la deliberazione del 28 luglio 2015, la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Lazio, fornisce un parere a un comune  che richiedeva se, nel calcolare l’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, si deve ricomprendere tutte le fatture pagate nel corso dell'anno 2014 e ciò a prescindere dalla data dell'acquisizione al protocollo, ovvero se l’indicatore possa essere determinato con riguardo alle fatture acquisite dall'ente a decorrere dall'esercizio 2014.

Documenti e note sull'argomento sono disponibili (per gli Associati) nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

Il licenziamento

licenziamento1È principio consolidato quello per cui il rapporto d'impiego, ivi compreso quello militare, cessa con la comunicazione all'interessato dell'atto di accettazione delle dimissioni che viene quindi catalogato come atto recettizio, con l'evidente corollario che la revoca di queste ultime può essere sempre fatta valere validamente ed efficacemente fino alla data di notifica dell'accettazione.

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

Pronto il decreto sulla mobilità provinciale

Il ministro Marianna Madia ha firmato il decreto ministeriale sulla mobilità del personale delle Province. A riferirlo – secondo quanto riportato dall’agenzia Public Policy - sono fonti di governo.
Il provvedimento sarà quindi inviato alla Corte dei conti per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il decreto chiarirà i criteri del trasferimento dei circa 18mila provinciali che attendono di essere ricollocati dopo la legge Delrio.

Anche se non è stata raggiunta un''intesa con le Regioni, il 4 settembre il Consiglio dei ministri ha deciso di andare avanti. Il provvedimento, fondamentale per gli spostamenti dei provinciali, fisserà le scadenze per avviare la mobilità e il censimento dei posti disponibili in organico.
La tabella di marcia prevede che entro il 31 ottobre 2015 le aree vaste (in questo modo si chiameranno le ex Province) dovranno fornire i dati sui dipendenti in soprannumero. Per la stessa data anche le Regioni dovranno definire le funzioni e dunque il numero dei provinciali da assorbire. Per il mese di novembre, invece, scatterà la scadenza per le P.a. centrali. Quanti non troveranno una collocazione entro fine novembre saranno inseriti in appositi elenchi (caricati sul portale www.mobilita.gov.it). A fine anno, il ministero della Funzione pubblica renderà pubblici i posti a disposizione e l''elenco del personale in soprannumero. - www.legautonomie.it

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