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Il nuovo numero di Management locale

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La rivista scientifica Management locale – rivista di amministrazione, finanza e controllo - fiore all'occhiello della nostra Associazione, da questo numero, n. 9 anno III, settembre 2015, si è arricchita del prezioso contributo dei massimi esperti in gestione degli enti locali.
 
In questo numero, Gianluca Bertagna, brillante e indiscusso esperto in gestione del personale degli enti locali; Paolo Longoni, maestro di mille convegni per i revisori degli enti; Sergio Trovato, avvocato, esperto di tributi locali che curerà una sua rubrica: leggi, decreti, sentenze e prassi … L’opinione di Sergio Trovato. E poi ancora, Alberto Barbiero e Santo Fabiano, che non hanno bisogno di presentazioni, e che interverranno, il primo su appalti e contrattualistica pubblica, il secondo su anticorruzione,  trasparenza e legalità. E ancora, Vito Bonanno, Alberto Bignone, Luciano Catania, Antonella Mollia e Amedeo Scarsella che daranno "voce" ai segretari comunali. E ancora Luigi Oliveri grande esperto di enti locali, e tanti altri.
 
Senza dimenticare il prezioso contributo che continueranno a fornire coloro che scrivono da sempre sulla rivista, come Biagio Giordano, dirigente del ministero delle finanze, con i suoi articoli chiari e precisi in tema di personale, come Patrizio Belli, profondo conoscitore dell’armonizzazione contabile e Marco Lo Franco, esperto di entrate locali nel nuovo sistema contabile.
E inoltre, Liliana Cirillo, funzionaria di enti locali ed esperta di gestione delle risorse umane, con articoli puntuali e attuali, e infine  i gli interventi di Eugenio Piscino in tema di finanza locale e fiscalità locale.

Sul sito associativo - www.asfel.it - è possibile consultare gli ulteriori numeri della rivista scientifica, nella voce di menù: Newsletter-Management locale

La spesa di personale in una nota Fnc

personale4Gli enti locali sono chiamati a rispettare gli obiettivi di finanza pubblica anche mediante la riduzione delle spese del personale. Da ormai diverso tempo sono in vigore misure limitative del turn over di personale e più di recente sono stati imposti dei vincoli per frenare la dinamica retributiva.

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

Le assunzioni dei vigili stagionali

vigili3Con deliberazione, la Corte de Conti Sezione Regionale Controllo per l’Emilia Romagna esamina il parere del Comune di Gatteo avente ad oggetto le limitazioni gravanti sulle assunzioni stagionali di operatori di Polizia Locale finanziate con i proventi da sanzioni per violazioni al codice della strada. Il Collegio evidenzia che, ai fini del calcolo del limite di spesa previsto per il lavoro flessibile dall'art. 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010, non devono essere conteggiate le assunzioni a progetto di agenti di Polizia Locale operate ai sensi dell'art. 208, comma 5-bis, del D. Lgs. n. 285/1992 (Nuovo Codice della Strada).

La notizia è contenuta nella newsletter settimanale che è inivata agli Associati, i quali la possono consultare anche nella sezione: Newsletter - News settimanale

Le Faq sull'anticorruzione

anticorruzione1Raccolta di risposte sintetiche dell’ANAC sulla normativa in tema di anticorruzione. La raccolta rappresenta un utile strumento per l’applicazione delle disposizioni sul contrasto al fenomeno corruttivo.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Il patto di stabilità per i comuni toscani

Cinquantadue Comuni di tutta la Toscana potranno spendere entro dicembre 35 milioni e 100 mila euro in più, oltre il tetto imposto finora dal Patto di stabilità. In questo modo si potranno completare opere che altrimenti rischiano di rimanere incompiute o dover essere rinviate. Quello che spenderanno in più ridurrà la capacità di spesa dei successivi due anni. È il Patto di stabilità orizzontale, che quest'anno vede nove amministrazioni comunali cedere una quota dei loro spazi finanziari e cinquantadue approfittarne. Il principio è quello dei vasi comunicanti e del fare squadra, con vantaggi per tutti: per chi riceva, ma anche per chi ceda, che nel 2015 e 2016 potrà in questo modo spendere di più. I Comuni toscani avevano chiesto maggiori spazi per oltre 38 milioni e mezzo; quelli ceduti sono stati un po’. La giunta regionale ha dovuto tenerne conto per effettuare la ripartizione che è stata recentemente approvata.

“Abbiamo dato priorità ai Comuni che avevano bisogno di una maggiore capacità di spesa per realizzare interventi strategici di interesse regionale o con finanziamenti regionali - sottolinea l'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli - Progetti e opere in settori determinanti che per 14 milioni e mezzo su 33 riguardano scuole, la prevenzione del rischio idrogeologici o la messa in sicurezza a seguito di dissesti già verificatisi”. Il Patto di stabilità impone a Comuni ed enti locali, ogni anno, di non spendere oltre un certo tetto, anche se i soldi in cassa ci sono. C'è chi avrebbe bisogno di spendere di più o per lo meno di anticipare una spesa, per completare un intervento urgente, e c'è chi a un certo punto dell'anno realizza invece che spenderà di meno, per i motivi più disparati, ma avrebbe magari la necessità di poter spendere di più l'anno successivi. I Comuni possono cedere ai Comuni e le Province alle Province: qualsiasi altro incrocio è vietato. I 52 Comuni che per il 2015 potranno sfruttare ulteriori spazi di Patto e quindi effettuare maggiori opere e hanno messo a disposizione parte della propria capacità di spesa sono: Barberino Val d'Elsa, Barga, Calcinaia, Campagnatico, Capannoli, Caprese Mchelangelo, Castellina Marittima, Castel San Niccolò, Castiglione della Pescaia, Cecina, Certaldo, Chianni, Chiusi, Chiusi della Verna, Cinigiano, Civitella Paganico, Coreglia Antelminelli, Filattiera, Firenze, Follonica, Gambassi, Impruneta, Lajatico, Marciana, Loro Ciuffenna, Marciana Marina, Marliana, Montaione, Monte Argentario, Monte San Savino, Montepulciano, Montespertoli, Montieri, Palaia, Piazza al Serchio, Pieve a Nievole, Pieve Santo Stefano, Poggibonsi, Pontedera, Radda in Chianti, Radicofani, Rio nell'Elba, Roccastrada, Sambuca Pistoiese, San Giovanni Valdarno, San Marcello Pistoiese, Sansepolcro, Seravezza, Serravalle Pistoiese, Suvereto, Vaglia e Vaiano. (alm) - da www.anci.it

Sulle società partecipate

“Sulle società pare che si passerà da una politica di razionalizzazione e di azioni per la riduzione graduale delle stesse ad una politica del terrore verso i Comuni.”
Così Guido castelli, Delegato ANCI alla Finanza locale e Sindaco di Ascoli, commenta le anticipazioni  diffuse a mezzo stampa degli interventi sulle società pubbliche proposti nello schema di decreto legislativo attuativo della cd. Delega Madia.

“Non si comprende il valore aggiunto della creazione di una struttura centrale (una specie di autorità sulle partecipate) – prosegue il Delegato - che in pratica si aggiunge al controllo della Corte dei Conti, fino – almeno da quanto si apprende dalle indiscrezioni di stampa - ad un potenziale conflitto di competenze in materia di finanza pubblica. Ritorniamo poi indietro di anni con la proposta di richiedere parere preventivo all’organismo di Vigilanza che può richiederlo a sua volta all’Antitrust, con buona pace dell’autonomia comunale e della semplificazione.”
“Si stanno riprendendo tra l’altro norme già esistenti e creando – prosegue Castelli - una serie di misure e nuove procedure che vanno sicuramente approfondite, ma che in prima analisi appaiono potenzialmente  complesse e possono creare una stratificazione normativa e di competenze, assolutamente da scongiurare, anche alla luce di altre importanti questioni ancora aperte quali le centrali uniche di committenza, il recepimento delle nuove direttive su appalti e concessioni e le altre normative settoriali, quali i trasporti ed i rifiuti, che devono avere il necessario raccordo con le disposizioni sulle partecipate.”
“L’obiettivo principale dell’intervento sulle società– evidenzia il Sindaco - deve essere il perseguimento di politiche di sostegno alle aggregazioni aziendali per garantire l’efficienza dei servizi ed i necessari investimenti, ma non è possibile effettuare piani industriali e finanziari certi e credibili se le norme di riferimento continuano a cambiare, e se si prevede un adeguamento alla nuova discipline con una tempistica ridotta; tra l’altro solo l’anno scorso ci hanno chiesto piani di razionalizzazione da inviare alla Corte dei Conti, che si fa di quanto deliberato?”

“Alla luce di ciò – chiosa il delegato – è assolutamente necessario un confronto urgente con l’ANCI su queste delicate tematiche al fine di condividere un percorso sostenibile che possa scongiurare problemi operativi quali la mancata erogazione di servizi ai cittadini.” - da www.anci.it

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