News

Le materie in sede di colloquio

concorsi1L'art. 12, D.P.R. n. 487 del 1994 non sancisce in alcun modo che l'esame orale debba necessariamente estendersi a tutte le materie, ma solo che le domande da sottoporre al concorrente debbano essere estratte a sorte”, sicché è legittimo lo svolgimento della prova orale di un concorso nel caso in cui le domande poste dalla commissione esaminatrice, ed estratte a sorte, non si riferiscano a tutte le materie previste dal bando.

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

Il Durc e la regolarizzazione postuma

durc1Il Consiglio di Stato interviene in tema di regolarizzazioni postume di posizioni previdenziali. Sono, sono esclusi dalle procedure di gara per i contratti pubblici quanti hanno commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, alle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali, secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui sono stabiliti.
 

La nota è consultabile, insieme a una lunga serie di altri documenti sull'argomento, nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

La riduzione delle sanzioni sul patto di stabilità

“Un provvedimento d’urgenza che riduca le sanzioni per violazione del Patto di stabilità per l’anno 2015 e la costituzione di un tavolo di confronto per la più generale revisione dell’impianto sanzionatorio connesso al nuovo saldo di competenza a partire dal 2017, al fine di renderlo più aderente alle nuove esigenze di controllo della finanza locale”. Sono queste le richieste contenute nella lettera che il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino ha inviato al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
Dopo aver ricordato che “il 2015 è stato caratterizzato da modifiche normative e interventi restrittivi di grande impatto per la finanza locale” Fassino sottolinea che “l’avvio a regime del nuovo sistema contabile ha comportato un primo significativo accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità: circa 2,5 miliardi di euro, ben oltre le previsioni, con conseguente effetto di riduzione della spesa corrente”.
“Il passaggio alla nuova contabilità – aggiunge - ha modificato inoltre l’imputazione in bilancio di rilevanti quote di entrata che non sono più risultate utili ai fini del Patto, provocando difficoltà di copertura specifiche che si sono aggiunte al forte taglio di risorse subito nello stesso 2015 (circa 1,5 miliardi di euro)”.
“Le certificazioni del 31 marzo scorso – rileva Fassino – evidenziano che i Comuni hanno portato alla finanza pubblica un contributo ulteriore effettivo superiore ad un miliardo di euro, che va ad aggiungersi ai 1.600 milioni di euro annui del biennio 2013-2014. Tali valori – sostiene - possono essere considerati a tutti gli effetti un’ulteriore manovra aggiuntiva. L’aumento dei casi di sforamento del Patto, circa 150 Comuni nel 2015, riguarda soprattutto gli enti di piccole dimensioni, che sono quelli più colpiti dalla riduzione di risorse subita nel 2015 per l’avvio del sistema perequativo basato sui fabbisogni e sulle capacità fiscali standard. La dimensione delle sanzioni è complessivamente piccola (circa 90 milioni sulla base della regola vigente), ma di forte impatto sugli equilibri degli enti coinvolti: in un terzo dei casi la sanzione supera il 15% delle entrate correnti dell’ente con evidente insostenibilità per i bilanci dei Comuni interessati”.
“In questo quadro – conclude il Presidente Fassino - la richiesta dell’ANCI è di una riduzione delle sanzioni per violazione del Patto di stabilità per l’anno 2015, in coerenza con quanto deciso lo scorso anno a seguito dell’Accordo in Conferenza unificata del 26 febbraio 2015, da stabilire in un provvedimento di urgenza nonché, contestualmente, la costituzione di un tavolo di confronto per la più generale revisione dell’impianto sanzionatorio connesso al nuovo saldo di competenza a partire dal 2017, al fine di renderlo più aderente alle nuove esigenze di controllo della finanza locale”. - da www.anci.it

Il rinvio dei bilanci di previsione

Dopo la richiesta che il presidente dell'Anci Piero Fassino ha ufficialmente inviato al governo, chiedendo al ministro dell’Interno Alfano lo slittamento del termine per l’approvazione dei bilanci comunali dal 30 aprile al 31 maggio, le Anci regionali prendono posizione a sostegno del rinvio di un adempimento reso difficile dalla sua complessità tecnica.
“In queste settimane i Comuni hanno affrontato le complessità tecniche relative alla chiusura dei bilanci di previsione 2016, che hanno determinato un forte rallentamento dell’operatività degli uffici”, osserva il presidente di Anci Lombardia Roberto Scanagatti. “È quindi evidente come, per molti amministratori, sia stato impossibile rispettare la scadenza del 30 aprile per approvare i bilanci previsionali. Per questo appare opportuno “usufruire di un ulteriore mese di lavoro per la definizione delle diverse questioni aperte”, aggiunge Scanagatti.
“Anci Marche – sottolinea il suo presidente Maurizio Mangialardi - come alcune altri Anci regionali hanno chiesto, sostenuto ed approvato tale richiesta perché proprio dai territori emerge la necessità di ulteriore tempo e che è perfettamente legittima in termini normativi ai sensi dell’articolo 151 comma 1 del Tuel”. “La convocazione d'urgenza di una Conferenza Stato-Città sarebbe la sede giusta nella quale discutere tale proposta. “Restiamo in attesa in queste ore –conclude Mangialardi – di aggiornamenti, convinti che debba essere il buon senso a prevalere.”
“Non possiamo che essere pienamente d'accordo con la decisione presa da Anci e Upi di chiedere al ministro Alfano di posticipare la scadenza per l'approvazione dei bilanci comunali al 31 maggio. Già nelle scorse settimane l'AnciSicilia aveva inviato ad Alfano e Fassino una lettera con una richiesta analoga, a fronte delle numerose sollecitazioni arrivate da svariati comuni dell'Isola”. E’ quanto afferma Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, che aggiunge: “La richiesta di un intervento urgente del governo nazionale, reiterata al Premier Renzi durante la sua recente visita a Palermo, era stata fatta per consentire ai nostri comuni, ma anche a molti altri, si trovano nelle nostre stesse condizioni, di evitare pesanti conseguenze per la tenuta finanziaria degli enti. Ringraziamo, dunque, Fassino per avere accolto il grido d'allarme lanciato dalla nostra Associazione”.
Anche il presidente di Anci Puglia, Luigi Perrone, si schiera a sostegno della richiesta Anci di  far slittare al 31 maggio il termine per l'approvazione dei bilanci comunali. “E' quanto mai evidente che esistono tutte le ‘motivate esigenze’ per adottare il provvedimento, viste le difficoltà che affrontano i Comuni per la oggettiva complessità degli adempimenti”, osserva Perrone. “Vi sono impedimenti legati ai nuovi schemi, ai nuovi allegati, alle operazioni di riaccertamento dei residui; è stato sottovalutato l'impatto del conto consuntivo, con le nuove norme, senza il bilancio consuntivo è praticamente impossibile procedere al previsionale. Gli uffici comunali sono stati assorbiti dalle attività legate alla chiusura dei bilanci consuntivi mettendo in secondo piano il previsionale. La riforma della contabilità armonizzata è entrata in vigore a regime nel 2016, ma ha segnato l'avvio nel 2015, quindi i Comuni hanno dovuto ragionare sia con il vecchio schema del Dlgs 267/2000 che con il nuovo Dlgs 118/2011, dovendo svolgere due volte il lavoro”, ricorda il presidente di Anci Puglia.
Ancora, Anci Toscana nelle parole del suo presidente Matteo Biffoni. “I Comuni toscani condividono la richiesta di Fassino, quest'anno ancora più necessaria, in considerazione dei problemi legati alla realizzazione del doppio documento (vecchia e nuova normativa), alla gestione del FPV, alla conversione dei software gestionali di contabilità, oltre che all'apprendimento delle nuove modalità da parte degli uffici”, osserva  il presidente di Anci Toscana. “Inoltre occorre considerare che per l'anno in corso è fissato per il 30 aprile anche il termine per l'approvazione del bilancio preventivo 2016". Biffoni, analogamente a quanto fatto dallo stesso Fassino nei confronti del ministro Alfano, ha comunque inviato una lettera ai prefetti della Toscana auspicando che, nel caso la proroga non venga concessa, "possano tener conto, nell'esercizio delle funzioni di controllo sugli adempimenti contabili degli Enti Locali, delle difficoltà che renderanno in molti casi impossibile il rispetto della scadenza prevista dalla legge". Infine anche il sostegno di Anci Veneto. ““Nella nostra Regione, risulta che alcuni Comuni non riusciranno ad approvare il bilancio entro il termine stabilito e sicuramente supereranno i 20 giorni di proroga previsti”, ricorda la presidente Maria Rosa Pavanello. “Pertanto, per evitare conseguenze negative per il sistema finanziario di questi enti (sebbene in Veneto siano in numero molto ridotto), Anci Veneto ritiene necessario richiedere il rinvio del termine per la presentazione dei bilanci comunali e fa appello ad Anci Nazionale perché sostenga fino in fondo la richiesta di proroga”, chiosa Pavanello. (gp)
 - da www.anci.it

Il regime transitorio del nuovo codice degli appalti

Indicazioni sul regime transitorio nel nuovo Codice degli appalti e delle concessioni
 
In relazione al regime transitorio del d.lgs. 18 aprile 2016 n. 50 delineato, in particolare, dagli articoli 216, comma 1 e 220, anche a seguito di numerose richieste  di chiarimenti avanzate da Stazioni appaltanti, era stato adottato, congiuntamente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un Comunicato il 22 aprile 2016 che precisava che il codice doveva ritenersi entrato in vigore il 19 aprile e, quindi, applicabile ai bandi pubblicati a partire da quella data.
Numerose stazioni appaltanti hanno, però,  successivamente evidenziato come  il  Codice fosse stato pubblicato,  nella versione on line della Gazzetta Ufficiale (n. 91) del 19 aprile 2016, dopo le 22.00 e, quindi, solo da quel momento reso pubblicamente conoscibile.
 
Nell’esprimersi su tali ulteriori richieste di parere, l’Autorità, sentita anche l’Avvocatura generale dello Stato, ha  considerato che tale accertata evenienza imponga, in base al principio generale di cui all’art. 11 delle preleggi al codice civile ed all’esigenza di tutela della buona fede delle stazioni appaltanti, una diversa soluzione equitativa con riferimento ai soli bandi o avvisi pubblicati nella giornata del 19 aprile.
Per essi, in particolare, continua ad operare il pregresso regime giuridico, mentre  le disposizioni del d.lgs. 50/2016 riguarderanno i bandi e gli avvisi pubblicati  a decorrere dal 20 aprile 2016.

Indennità di maternità per il parto prematuro

mamma1Con la Circolare del 2016, l'INPS rende note le istruzioni in ordine all'indennità di maternità per i giorni ulteriori rispetto ai 5 mesi riconosciuti nei casi di parto molto prematuro ex art. 16 T.U. sulla maternità (d.lgs. 151/2001) e la sospensione del congedo in caso di ricovero del bambino.

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

bannercorsi

campagna adesione2024

ASFEL

Supporto e Formazione PA

Via Lepanto, 95 - 80045 Pompei (NA)

C.F. 90080340632 - P.I. 08339801212

. E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

. Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Top
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di terzi per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Utilizza anche cookie analytics propri e di terzi al fine di effettuare statistiche e monitoraggi sull'utilizzo del sito. Continuando a consultare ASFEL.it o chiudendo questo popup, acconsenti all'utilizzo dei nostri cookie Dettagli…