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La riespansione a full-time

personale2Un comune richiede la funzione consultiva da parte della Corte dei Conti – Sez. Regionale per il Veneto, su alcune problematiche in materia di personale, ed in particolare sulla richiesta di un dipendente comunale per il ripristino dell'orario di lavoro a tempo pieno.
 
La Sezione risponde con la deliberazione depositata il 23 settembre 2015, con relatore il dottor Tiziano Tessaro, Primo Referendario e, tra le tante, componente del Direttivo e del Comitato Scientifico dell’Asfel.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Personale

L'incarico dirigenziale gratuito a pensionati

pensioni4In tema di incarico dirigenziale gratuito a personale in quiescenza, la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per le Marche, è intervenuta con la deliberazione del 6 ottobre 2015.

La notizia è contenuta nella newsletter settimanale che è inivata agli Associati, i quali la possono consultare anche nella sezione: Newsletter - News settimanale

Le deliberazioni sui tributi

In questi giorni alcuni Comuni della nostra regione hanno ricevuto una comunicazione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze con la quale ci chiede vengano annullate le aliquote dell’IMU, dell’addizionale IRPEF e della TASI, da loro adottate nell’agosto 2015, dopo l’approvazione dei bilanci preventivi, fissata nel 2015 al 30 luglio. Questo provoca incertezza per i cittadini, che potrebbero essere chiamati a pagare di più di quanto deciso dal Comune, e mette a rischio i bilanci degli enti. Per l’ennesima volta i Comuni devono pagare le conseguenze della perdurante incertezza in materia di finanza pubblica, dato che i ritardi nella definizione delle aliquote sono imputabili, spesso, alla mancata comunicazione da parte del Governo di fondamentali, come nel caso, ad esempio, all’ammontare del Fondo di solidarietà comunale e della sua metodologia di riparto, che sono stati resi noti solo recentemente. Tale circostanza ha infatti rallentato le decisioni delle amministrazioni comunali da inserire nel bilancio di previsione 2015 e, di conseguenza, anche l’approvazione delle delibere tariffarie”. Il Presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, commenta così la situazione creatasi in Lombardia, a seguito della comunicazione da parte del Ministero.
Anci, per cercare di risolvere la questione, ha presentato una proposta di emendamento al DL 154/2015 in sede di conversione parlamentare, per introdurre una sanatoria delle delibere IMU, Tasi, Tari e Addizionale comunale all’Irpef, mentre Anci Lombardia ha sensibilizzato i Parlamentari lombardi per fare approvare l’emendamento.
“Ancora una volta l’autonomia dei Comuni viene messa in discussione e, come sempre, sui cittadini ricadono le conseguenze di decisioni prese a livello centrale, dato che in alcuni casi i Comuni dovranno chiedere una maggiorazione nei versamenti delle imposte secondo le aliquote imposte dal Ministero” ha concluso Scanagatti. (com/gp) - da www.anci.it

Gli atti e l'anticorruzione

anticorruzione4Nel file allegato le Slide del prof. Giancarlo ASTEGIANO (Consigliere della Corte dei conti - Procura regionale per il Piemonte), relatore al Corso formativo sul tema: la gestione di atti e provvedimenti in un’ottica di prevenzione del rischio di corruzione, organizzato da Lega dei comuni, a Cava Manara.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

Le ulteriori risorse per gli enti

Una “sollecita emanazione” di due decreti per sbloccare i 530 milioni del Fondo Imu-Tasi 2015 e i conguagli del Fondo di solidarietà 2014 per le rettifiche dei gettiti stimati Imu-Tasi che interessano alcuni Comuni e ammontano a circa 11 milioni di euro. E’ questa la richiesta del presidente Anci, Piero Fassino, contenuta in una lettera inviata ai sottosegretari Gianpiero Bocci (Interno) e Pierpaolo Baretta (Economia).

Nella missiva, dove si sottolinea che Anci ha già espresso parere favorevole in Conferenza Stato-Città sulle modalità di ripartizione, si auspica anche un intervento rispetto all’iter di erogazione delle disponibilità residue non utilizzate dell’accantonamento del Fondo di solidarietà comunale 2014, il cui riparto, di 29,3 milioni di euro, è stato recentemente concordato sempre in sede di Stato-Città. (ef) - da www.anci.it

Il bilancio consolidato senza partecipazioni

Nel quesito sottoposto al servizio ANCI Risponde, il Comune specifica, innanzitutto, di aver partecipato alla sperimentazione di cui all'art. 36 del D.lgs. n.118/2011; per cui è obbligato a redigere il bilancio consolidato. Le società partecipate sono le seguenti: ATO rifiuti con una percentuale del 2,72% in liquidazione, ATO idrico con una percentuale pari a 1,70, Gal Natiblei con una percentuale pari a 1,72%; essendo tali parametri inferiori al 10%, domandano i tecnici comunali, si deve approntare il bilancio consolidato o dare atto nella delibera di approvazione del rendiconto che il Comune non ha enti o società oggetto di consolidamento e che conseguentemente non procede all'approvazione del bilancio consolidato?

Facendo riferimento alla questione posta gli esperti ANCI Risponde fanno presente quanto segue: con riferimento alla predisposizione del bilancio consolidato, gli Enti in sperimentazione debbono provvedervi seguendo le indicazioni contenute nell'allegato 4 al D.lgs. 118/2011.

In particolare, gli enti devono provvedere a individuare i soggetti che costituiscono " il gruppo amministrazione pubblica"; a tal fine debbono essere seguite le indicazioni fornite al paragrafo 2 del documento che è stato citato.

Come risulta dal documento citato, all'interno del "gruppo amministrazione pubblica" sono comprese "le società partecipate" tra le quali vanno inserite le società indicate nel quesito.

In proposito, è previsto che le società comprese nel gruppo di cui sopra possono non essere inserite nell'elenco delle società comprese nel bilancio consolidato quelle rientranti nei seguenti 2 casi:

a) Nel caso di "irrilevanza", quando il bilancio di un componente del gruppo è irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del gruppo. Normalmente si considerano irrilevanti i bilanci che presentano, per ciascuno dei seguenti parametri, un'incidenza inferiore al 10% rispetto alla posizione patrimoniale, economico e finanziaria della capogruppo (cioè del Comune); ci si riferisce a totale attivo, patrimonio netto, totale dei ricavi caratteristici. Si segnala, però, che è possibile considerare non irrilevanti i bilanci ed enti/società che presentano percentuali inferiori a quelle sopra richiamate. In ogni caso sono considerate irrilevanti le quote di partecipazione inferiori all'1% del capitale della società partecipata.

b) Nel caso di impossibilità di reperire le informazioni necessarie al consolidamento in termini ragionevoli e senza dovere sostenere spese sproporzionale. Sulla base delle indicazioni riportate in precedenza, si ritiene che le società indicate nel quesito possano rientrare tra quelle considerate "irrilevanti" e che pertanto possano essere escluse dal consolidamento. Di ciò si dovrà dare motivata spiegazione nella delibera di approvazione del rendiconto.

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