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Le assunzioni ex articolo 110

soldi1In tema di assunzioni a tempo determinato e contratti ex art. 110 TUEL, in rapporto alla ricollocazione dei dipendenti degli enti di area vasta, la Corte dei Conti, sezione regionale Piemonte, con la deliberazione del 13 luglio 2015, risponde al Comune di Omegna sui quesiti che avevano formato oggetto di rimessione delle questioni di massima risolte dalla sezione delle Autonomie con deliberazione n. 19/SEZAUT/2015/QMIG.

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La mobilità degli enti di area vasta

Arriva la roadmap che detta scadenze, traccia destinazioni e definisce tutte le regole per il passaggio degli esuberi dalle Province in altre amministrazioni. L'obiettivo della bozza di decreto, preparata dal ministero della PA, è dare una scossa alle operazioni di mobilità e sgombrare il campo da ogni alibi.

Il testo del provvedimento, molto dettagliato e composto da undici articoli più tabella allegata, non piace ai sindacati,  ma modifiche sono ancora possibili in quanto giovedì dovrebbe essere sottoposto al vaglio della Conferenza unificata.
Il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, spiega come, invece, lo scopo dell'esecutivo sia dare "certezze ai lavoratori".

I dipendenti da trasferire, non sono solo "provinciali", il decreto è rivolto ai dipendenti delle Province in soprannumero, ovvero a quanti, una volta avvenuta la trasformazione in aree vaste (in base alla riforma Delrio), si ritrovano senza più un posto di lavoro e devono quindi essere spostati ad altro ufficio, ma indicazioni vengono date anche per la polizia provinciale e per i dipendenti della Croce Rossa Italiana, alle prese con un riordino. I lavoratori coinvolti dalle operazioni dovrebbero aggirarsi introno ai 20 mila.

Le mete, dalle regioni al ministero della giustizia, non riguardano chi è in distacco presso un altro ufficio. Quanto alla polizia provinciale, si dovrebbero aprire più strade, di certo una parte andrà a finire nei Comuni. Coloro che si occupano di albi dell'autotrasporto verranno invece direttamente spostati nelle sedi periferiche del ministero dei Trasporti. Il grosso dei soprannumerari delle Province dovrebbe invece finire nelle Regioni, chiamate con apposite legge, a prendersi alcune delle funzioni oggi svolte a livello provinciale. Un'altra buona fetta verrebbe distribuita tra gli enti locali, sanità compresa. Il resto, ci rientrano anche i dipendenti della Croce Rossa, verrà assorbito nella P.A centrale, con priorità riconosciuta al ministero della Giustizia, vista la carenza di personale in cancellerie e altri uffici giudiziari.
Il cronoprogramma, dopo l’uscita del decreto sarà il seguente: pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e raffica di scadenze, entro un mese le domande di mobilità ed entro due mesi le liste dei posti disponibili in tutte le amministrazioni. I dati saranno online sul portale mobilita.gov.it. L'incrocio tra dipendenti in eccedenza e posizioni vacanti è alla base del processo di ricollocazione. E se qualcuno resterà fuori si andrà avanti con un'altra procedura di mobilità. Se ci sono due contendenti per lo stesso posto di lavoro, avrà la meglio chi vanta una maggiore vicinanza territoriale, chi usufruisce della legge 104 o chi ha figli sotto i tre anni. (lr) - www.anci.it

Le modifiche al decreto enti locali

“Il decreto enti locali in conversione al Senato, che puntiamo a portare a buon fine, sia la conclusione di una fase e l’inizio, con la prossima legge di stabilità, di una nuova stagione nei rapporti tra governo ed enti locali. Noi avanzeremo proposte, per arrivare ad un patto che consenta di condividere le politiche di finanza pubblica, le dinamiche della spesa, gli investimenti e gli assetti istituzionali che deriveranno dalla riforma costituzionale e dall’entrata in vigore della Delrio”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Piero Fassino parlando con i giornalisti al termine del Comitato direttivo Anci svoltosi questa mattina a Roma, una riunione convocata, tra l’altro, per riferire dello scenario in vista del decreto enti locali in corso di conversione al Senato.
Riferendo i contenuti della riunione, Fassino ha riferito lo stato di avanzamento della conversione del dl enti locali e in particolare degli emendamenti avanzati da Anci. “Innanzitutto – ha detto Fassino - esprimiamo apprezzamento per il fatto che per la prima volta dopo tanti anni c’è un decreto ad hoc per enti locali e al tempo stesso apprezziamo che nel decreto stesso siano contenute già oggi risposte a questioni poste dall’Anci”.

Nel momento in cui il decreto va in conversione, il presidente Anci ha elencato  le proposte dei sindaci che “ci auguriamo possano essere accolte. Per quanto riguarda le Città metropolitane ed enti di area vasta (vecchie Province n.d.r.) “essendo il 2015 un anno di transizione – ha sottolineato Fassino - abbiamo chiesto che queste siano liberate dall’obbligo di presentare il bilancio triennale 2015. 2016 e 2017 limitandosi al solo bilancio 2015 data la fase di transizione. Abbiamo poi chiesto che gli avanzi di esercizio 2014 possano essere conteggiati nei bilanci di Comuni, Città metropolitane e enti di area vasta in sede di bilancio preventivo e non soltanto a consuntivo”. Inoltre è stato richiesto al governo di prevedere, come già previsto nel decreto per i Comuni, “che anche le Città metropolitane e le vecchie Province Abbiamo chiesto siano liberate dal devolvere il10% derivante di provenii delle alienazioni immobiliari”.

Anci attende poi risposte sul versante dell’utilizzo di risorse della parte corrente dei bilanci nonché soluzioni per il superamento definitivo del Patto di stabilità che, ha sottolineato Fassino, “è la prima grande questione da affrontare”. In attesa di aprire una discussione strutturata sul tema, la richiesta nell’immediato è “incrementare gli spazi del Patto verticale incentivato ed escludere dai vincoli le risorse messe in campo su cofinanziamenti di progetti europei”. L’Anci chiede, inoltre, di distribuire i 29 milioni di accantonamento del fondo perequativo 2014 per i piccoli Comuni maggiormente colpiti dal taglio e sempre per i Comuni di minor dimensione richiede la possibilità di evitare il ricorso alle centrali uniche di committenza per spese inferiori ai 20mila euro.
Restano comunque aperte altre questioni, dalla possibilità di utilizzare i 530 milioni del fondo perequativo Imu-Tasi ai fini degli obiettivi del Patto di stabilità, alle questioni legate al personale, fino a norme di “alleggerimento” per rendere meno farraginosa la nuova contabilità partita a gennaio di quest’anno; tutti temi che i sindaci hanno presentato sotto forma di emendamenti inviati al Senato e che attendono ora risposte in sede di conversione del decreto.
L’Anci, ha ancora riferito Fassino, ha proposto che le funzioni di Polizia provinciale che si concentrano su tematiche ambientali e idriche siano date alle Città e agli enti di area vasta, così come il percorso di mobilità di personale eccedente verso Regione e Stato sia attivabile anche per eventuali esuberi in società pubbliche controllate da Città metropolitana e enti di area vasta. “Abbiamo infine chiesto una riduzione ulteriore delle sanzioni per chi ha sforato il Patto di stabilità dal 3 all’1 % e che siano rimossi sia per le Città metropolitane  che per i Comuni i vincoli che oggi finalizzano la spesa e ci obbligano a utilizzare le risorse solo per determinate finalità”.
Su tutti questi punti, il presidente dell’Anci ha avuto un primo incontro con il governo tramite il viceministro De Vincenti e il sottosegretario Baretta, in cui “abbiamo verificato una buona disponibilità ad accogliere questo nostre proposte. Abbiamo convenuto – ha concluso Fassino - di passare ora ad un esame tecnico per trasformare, proposta per proposta, le nostre richieste in emendamenti al decreto”. (ef) - da www.anci.it

Il testo a confronto sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione

emendamenti1In aula della Camera è in discussione il disegno di legge recante: deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Si rende disponibile il testo ricostruito con le modifiche e gli emendamenti approvati in Aula fino al 14 luglio scorso.

Note e documenti sull'argomento sono disponibili (per gli Associati) nel menù: Normativa-Leggi Enti Locali

Il bilancio armonizzato secondo la Corte dei conti

calcoli6La Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Liguria, con la deliberazione del 17 giugno 2015, ha risposto a una richiesta di parere circa le modalità di redazione del bilancio di previsione 2015.

Vai alla NUOVA VOCE di menù: Gestione dell'ente-Armonizzazione che contiene tutti i documenti relativi all'armonizzazione dei sistemi contabili.

Lo scorrimento della graduatoria

graduatoria1La Corte di Cassazione penale, sezione VI, nella sentenza pubblicata il 17 giugno 2015, chiarisce che non commette abuso d'ufficio (art. 323 c.p.) il dirigente/responsabile del personale che, scorrendo una graduatoria concorsuale per esigenze sopravvenute, disponga l'assunzione di un idoneo, oltre le previsioni del bando che, invece, limitata l'utilizzo della graduatoria ai soli vincitori.

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