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Dossier sulla legge di stabilità 2016

stabilita4Il disegno di legge in esame (A.C. 3444 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge di stabilità 2016”) è stato esaminato dal Senato e trasmesso alla Camera in data 21 novembre 2015. Il dossier si compone delle seguenti parti:• una sezione introduttiva dà conto degli effetti delle misure approvate in prima lettura dal Senato della Repubblica in termini di variazione dei saldi e di copertura degli oneri correnti - offrendo un'analisi del conto risorse e impieghi e dello schema di copertura (ex art. 11, comma 6, legge n. 196 del 2009).

Note e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Normativa-Leggi di stabilità

La differenza tra D1 e D3

d3Un Ente pone all’ARAN un quesito al fine di conoscere se un dipendente inquadrato in un profilo della categoria D (con trattamento stipendiale iniziale corrispondente alla posizione economica D3), possa coprire presso altro ente un posto di dotazione organica di categoria D (relativo ad un profilo con trattamento economico stipendiale corrispondente alla posizione economica D1) e se la distinzione tra tali tipologie di profili sia ancora attuale.

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La riduzione delle auto blu

Viaggia verso la Conferenza Unificata l'ipotesi di accordo che prevede di ridurre i costi e il numero delle cosiddette auto blu “entro il 31 dicembre 2016” per Regioni, Province e Comuni. La sforbiciata non potrà andare sotto il tetto delle 5 vetture previsto per i ministeri, facendo “salve” le amministrazione che “dispongano di una sola vettura”. Nella bozza, sarebbe ancora in corso la fase istruttoria, si legge: “Il Governo ha proposto ad Anci, Upi e Conferenza delle Regioni un'ipotesi di accordo che andrà siglata in Conferenza Unificata, volta a dare piena attuazione alle disposizioni di legge (da ultimo contenute nel dl 66/2014 – spending review) sul contenimento delle spese per autovetture di servizio”. Il provvedimento in questione è il cosiddetto dl Irpef, che prevedeva una riduzione della spesa della P.A. per le auto blu del 70%. L'intesa sarà probabilmente ratificata dalla Conferenza Unificata prima di Natale. Cinque i punti della bozza di accordo. Il primo prevede che “le Regioni e gli enti locali, negli ambiti di rispettiva competenza, individuino entro il 31 dicembre 2016, il numero di autovetture di servizio con autista adibite al trasporto di persone, anche a uso non esclusivo, dando piena attuazione alle disposizioni del decreto spending review”. Tuttavia, si introducono delle attenuanti: “Tale riduzione - si precisa - non può comportare limiti numerici inferiori a quelli già stabiliti per le amministrazioni statali. Inoltre, viene ribadito come i tetti non si applichino alle autovetture adibite ai servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, di protezione civile, di polizia locale, ai servizi sociali e sanitari, nonchè al trasporto scolastico. Ma in altri casi il taglio potrà essere allargato. L'ultimo punto dell'intesa, infatti, stabilisce che “le Regioni e gli enti locali si impegnino altresì a dare indicazioni agli enti dipendenti di ridurre contestualmente il proprio parco auto”. (alm) - da www.anci.it

La riforma dei comuni

"Siamo a un tornante della storia e dobbiamo approfittarne, perché il Paese ha avuto un'accelerazione sul processo di riforma che mette i Comuni al centro  delle trasformazioni, con un ruolo che va al di là della loro stessa rappresentanza dei confini locali. Dobbiamo però osservare che non abbiamo assistito alla stessa capacità del governo di mettere a disposizione le risorse necessarie per dare il via ai nuovi soggetti istituzionali, determinando il rischio che si perda grande occasione". Con queste parole Roberto Scanagatti, Presidente di Anci Lombardia ha aperto i lavori di RisorseComuni, la rassegna dedicata agli enti locali promossa da Anci Lombardia, che si è paerta oggi a Milano con la partecipazione tra gli altri di Umberto Di Primio, vice presidente di Anci nazionale, sindaco di Chieti e delegato sulla riforma della PA.
In merito al riassetto territoriale Scanagatti ha evidenziato come "sulle gestioni associate la base di partenza deve essere  quella della scelta, per cui vi siano soluzioni coerenti con caratteristiche territori. Così si restituisce responsabilità ai comuni nelle scelte". La preoccupazione più grande riguarda però i nuovi enti di area vasta che versano in una "situazione drammatica dal punto di vista finanziario, per cui i bilanci delle province si sono chiusi solo grazie ad operazioni di maquillage, mentre rimangono le strade provinciali piene di buchi e i merito al trasporto pubblico locale non riusciamo a chiudere contratti per il 2016".
Per Scanagatti quindi "nel riflettere sulle riforme dobbiamo pensare non solo al futuro ma anche al domani". Pensando al domani il riferimento è alla legge di stabilità che per il presidente di ANCI Lombardia ha "alcune ombre ma mostra molte luci", anche se nel provvedimento non ha trovato spazio spazio la "local tax, che si fonda sul principio potestà impositiva dei comuni", che permetterebbe di "introdurre principi di equità nel rapporto tra il territorio e i cittadini".
Un problema scottante per i comuni è infine quello relativo al personale, perché per il Presidente di ANCI Lombardia "il vincolo del 25% del turnover inserito nella legge di stabilità rischia di bloccare i servizi".
Per Umberto Di Primio, il problema del personale dei Comuni è di fondamentale importanza perché oggi "il 12% dei lavoratori nei comuni ha meno di 40 anni, è solo il 2 dei dirigenti comunali ha meno di 40 anni".
Per questo, di fronte alla norma contenuta nella Legge di stabilità che fissa al 25% il limite del turnover nei comuni,  il vice presidente Anci si chiede se "quando si adotta una norma a Roma e la si cala in tutti i comuni, il legislatore sa quale impatto avrà quella norma a livello locale?".
Per Di Primio "le riforme erano necessarie ma è irresponsabile la mossa del governo che introduce il blocco del 25%" perché "in questo modo sono tagliati fuori dal mondo del lavoro molte persone" che possono rinnovare l'azione degli enti locali. Sul tema del lavoro il sindaco di Chieti chiede che sia posta "molta attenzione alla selezione delle risorse" e auspica che "anche per i dirigenti della PA sia introdotto l'obbligo dell'aggiornamento".
Di Primio ha quindi avanzato delle osservazioni sulla "Legge di stabilità, che ci permette di respirare un po', dopo che negli ultimi 7 anni i comuni hanno pagato un prezzo pari a 17 miliardi di euro", ma questa "legge, comunque, ancora non comprende le reali esigenze del paese e dei comuni". Ancora una volta, secondo Di Primio, il governo non sembra capire che "operare sui comuni significa operare sui soggetti che incidono direttamente su vita dei cittadini". (com/gp) - da www.anci.it

L'aggiornamento del Piano anticorruzione

anticorruzione7Webinair, a cura dell’Ifel, del 25 novembre su: Aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione, con docenti Di Rienzo, l’analisi del contesto interno e il ruolo strategico della formazione e Bolognino: Piano Nazionale Anticorruzione 2015 - continuità e perfezionamento della strategia di prevenzione.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Appalti, Trasparenza e Anticorruzione

L'indennità per gli Lsu

lsu3Le Sezioni Unite nella sentenza richiamata hanno quindi concluso che correttamente la dottrina giuslavoristica ha parlato nel caso in esame di un rapporto giuridico previdenziale, che viene disciplinato da una legislazione volta a garantire al lavoratore diritti, che trovano il loro fondamento nel disposto dell'art. 38 Cost.; il che impedisce al suddetto lavoratore, impegnato in attività presso le amministrazioni pubbliche, la rivendicazione nei confronti di dette amministrazioni di un rapporto di lavoro subordinato, e dei suoi consequenziali diritti. In altri termini il lavoratore socialmente utile, svolgendo la sua attività per la realizzazione di un interesse di carattere generale, ha diritto ad emolumenti, cui non può riconoscersi natura retributiva, ma come si è già detto natura previdenziale.

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