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Le richieste dei revisori dei conti

Il Governo apre alle proposte dei commercialisti -  Bocci (Sottosegretario all’Interno): “Troveremo un veicolo legislativo per tramutarle in norme concrete”

Il Governo condivide in pieno le proposte dei commercialisti in materia di revisione negli Enti locali e troverà un veicolo legislativo per tramutarle in norme concrete. E’ l’impegno preso dal sottosegretario all’Interno, Gianpiero Bocci, nel corso di un convegno tenutosi oggi a Perugia, organizzato dal locale Ordine della categoria. Nello specifico, Bocci si è detto d’accordo sull’idea dei commercialisti di apportare modifiche al Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali (d.lgs. 267 del 18 agosto 2000), nonché alle disposizioni di legge ad esso collegate. Le proposte della categoria riguardano i revisori nelle Unioni di comuni, la loro estrazione a sorte, il revisore alla prima esperienza, il divieto di ulteriore incarico e i compensi. Proprio in tema di compensi il sottosegretario ha sposato la posizione della categoria, sottolineando come essi non siano adeguatamente commisurati alle responsabilità e all’impegno dei revisori.

“In tema di revisione degli Enti locali – ha aggiunto – pongo il Consiglio nazionale dei commercialisti sullo stesso piano di Anci e Upi”.

Soddisfazione per le apertura del sottosegretario Bocci è stata espressa dal presidente del Consiglio nazionale della categoria, Gerardo Longobardi. “Le parole del sottosegretario – ha affermato – sono molto importanti e rendono finalmente concreta la possibilità di metter mano ad una materia decisiva per il Paese”. Un ambito nel quale, come sottolineato dal Vicepresidente della categoria, Davide Di Russo, che nel corso del convegno di Perugia ha dibattuto con Bocci, “i commercialisti sono determinanti nella funzione di tutela della correttezza dell’informazione economico-finanziaria. Proprio perché consapevole della delicatezza di questa funzione della professione, il Consiglio nazionale ha fornito il proprio contributo di competenze tecniche e di esperienze operative per contribuire ad una maggiore coerenza ed efficacia del quadro normativo di riferimento. Contributo che, come fanno sperare le dichiarazioni di Bocci, potrebbe essere ora recepito dall’esecutivo”.

“Sono particolarmente soddisfatta – ha affermato il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia, Marcella Galvani - che proprio nella nostra città sia avvenuta la formalizzazione delle proposte del Consiglio nazionale nelle mani del Sottosegretario Bocci. Si tratta di un momento importante nell'ambito di un percorso complesso durante il quale, come Ordine di Perugia, abbiamo fornito il nostro contributo di pensiero. L'auspicio è che l'iter legislativo possa svilupparsi e concludersi in tempi brevi”.

Su queste stesse tematiche, lo scorso settembre il Consiglio nazionale della categoria aveva scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi che, in un’intervista radiofonica, rivolgendosi proprio ai commercialisti, aveva anticipato l’intenzione dell’esecutivo di ridurre il numero dei membri degli organi di controllo Anche in quella occasione, i commercialisti avevano sottolineato di essere pronti ad affrontare in maniera organica il tema della razionalizzazione complessiva del sistema dei controlli negli enti pubblici, a patto che si parta dalla consapevolezza che “l’organo di revisione è il primo, autentico presidio di legalità dell’ente pubblico e delle società a partecipazione pubblica e privata, a tutela della comunità di riferimento”. da www.anci.it

Verso l'armonizzazione 2016

anno1Arconet presenta una nota con gli adempimenti a regime del nuovo sistema contabile, nell’esercizio 2016.

Vai alla NUOVA VOCE di menù: Gestione dell'ente-Armonizzazione che contiene tutti i documenti relativi all'armonizzazione dei sistemi contabili.

La nota di lettura della legge di stabilità

calcoli6Nota di lettura, del Senato della Repubblica, sul disegno di legge di stabilità per il 2016 (A.S. 2111), che è stato presentato dal Governo al Senato per l'avvio in prima lettura dell'esame parlamentare dei documenti di bilancio.

Note e documenti sull'argomento sono disponibili nel menù: Normativa-Leggi di stabilità

Il divieto della mobilità del personale

mobilita4Il Sindaco del Comune di Dicomano chiede alla Corte dei Conti – sezione controllo Toscana, un parere avente ad oggetto la possibilità, per il Comune, di consentire il transito nei propri ruoli, a seguito di un avviso di mobilità volontaria per la copertura di un posto resosi vacante, di un dipendente, unico partecipante alla selezione, dell’Università di Firenze. L’ente chiede, inoltre, se tale mobilità possa essere effettuata, in particolare, ai sensi dell’art. 1, comma 47, l. 311/2004, che consente, a determinate condizioni, i trasferimenti tra amministrazioni sottoposte a regime di limitazione nelle assunzioni di personale.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Personale

La partecipazione dei comuni al contrasto all'evasione

Oltre 78mila segnalazioni da parte dei comuni di fenomeni d'evasione di tributi erariali; 300 milioni di maggiore imposta accertata, di cui il 50% già riconosciuto da parte dei contribuenti; e 22 milioni di euro distribuiti tra 600 Comuni, come frutto del lavoro svolto per l'accertamento dei tributi erariali. Questi alcuni dei risultati prodotti dalla sinergia tra Comuni, Anci, Ifel, Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate nel campo dell'accertamento dei tributi, nata da un protocollo d'intesa e ripercorsa oggi al Lingotto di Torino nel corso di un convegno del progetto Semplifisco, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Funzione Pubblica. «La partecipazione dei Comuni alle attività di accertamento erariale resta una evidente opportunità - afferma il presidente di Ifel Guido Castelli - sia per i Comuni sia per le amministrazioni centrali. La sfida che attende i livelli di governo coinvolti è quella di incidere ancor più sui fattori critici di successo, che sono il consolidamento della cooperazione inter-istituzionale, il rafforzamento degli interventi di formazione e di accompagnamento ai Comuni e la diffusione delle migliori esperienze». Secondo la ricerca, a guidare la classifica delle regioni che incassano di più è la Lombardia (8,66 milioni pari al 39,5% sul totale), seguita dall'Emilia Romagna (5,9 milioni, 27%), dalla Liguria e dal Piemonte (entrambe al 6,7%), dalla Toscana, dal Veneto, dalle Marche e dal Lazio. Se però si rapporta il tutto alla popolazione residente, la questione cambia, con in testa l'Emilia Romagna (1,3 euro per abitante) seguita dai 93 centesimi per abitante della Liguria e dagli 87 della Lombardia. Sotto il fronte dei singoli Comuni emerge invece che per ciascuno dei suoi 4.204 residenti, Palau (in provincia di Olbia-Tempio) riscuote più di 77 euro. Undici euro per ogni cittadino sono spettati invece a Desenzano del Garda. Ad ogni cittadino di Milano, dove l'anagrafe conta più di 1 milione e 300 mila soggetti, corrispondono invece 1 euro e mezzo circa di maggiori introiti riscossi dal Comune grazie alla collaborazione con Gdf e Agenzia delle Entrate. Anche le segnalazioni si fanno di più in alcuni territori e meno in altri: i numeri percentuali del 2015, in linea l'anno precedente, dicono che il 30% circa delle segnalazioni le fanno i Comuni in Emilia Romagna, il 19% in Lombardia, il 10,5 in Piemonte e il 10% in Toscana.(pf) - da www.anci.it

 

I sacrifici della legge di stabilità

TORINO – “Questa legge di Stabilità, dopo 5-6 anni non prevede aggravi per i Comuni ed anche per le città metropolitane. E’ un fatto molto rilevante che tiene conto della volontà del governo di accompagnare una ripresa tendenziale che si deve consolidare e manifestarsi in modo omogeneo”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane dell’Anci, intervenuto all’ultima giornata dei lavori dell’assise dell’associazione.
Rispondendo alle domande del vice direttore del Sole 24 Ore, Salvatore Padula, sulla necessità di un fisco locale che coniughi responsabilità ed autonomia, Nardella ha sottolineato come “una volta tanto la manovra non costringe gli amministratori a mettere mano alle tasse locali, ma consente loro di fare quello che abbiamo sempre voluto: dedicare attenzione alla qualità dei servizi e sostenere gli investimenti locali”.
Il coordinatore Anci plaude poi all’eliminazione del patto di stabilità: “uno strumento che denota l’aspetto più regressivo di una mentalità Ue, burocratica ed oppressiva che se ha messo sotto controllo la spesa pubblica, si è rivelato un elemento di peso micidiale. Abbiamo – denuncia il sindaco di Firenze - 80 milioni euro di strade già previste in bilancio, con progetti esecutivi già approvati e non possiamo fare le gare”. Ora, si augura, “possiamo fare almeno le strade e le scuole, le cose su cui i cittadini ci chiedono risposte verificate”.
Elementi positivi nella manovra Nardella li vede anche sul versante delle Città Metropolitane. “Sono stati azzerati i tagli, e questo - sottolinea - non va solo a loro beneficio, ma è anche una grande opportunità per i Comuni dell’area metropolitana che non devono vivere in contrapposizione con il centro”.
Infine, dal sindaco di Firenze uno sguardo di prospettiva sul ruolo dei Comuni. “La sfida dei prossimi anni è quella di riprendere in mano il principio costituzionale dell’autonomia, ad iniziare da quella fiscale. Su questo punto – conclude Nardella -  sono fiducioso per l’avvio di un dialogo franco con governo”. (gp) - da www.anci.it

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