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Ancora l'Anci sul decreto legge

"Da una parte abbiamo constatato che il decreto enti locali ha recepito alcune nostre richieste ma rimangono ancora aperti molti punti che in sede di conversione definitiva del Decreto dovranno essere modificati. Innanzitutto non è possibile che alcuni Comuni possano registrare un saldo negativo del Fondo di solidarietà, dovendo così restituire risorse allo Stato, ed in questo senso è alta l'attenzione verso i piccoli Comuni che mostrano le fragilità maggiori". Questo il commento di Roberto Scanagatti, Presidente di Anci Lombardia, dopo la riunione del Consiglio Nazionale dell'Anci che ha analizzato in particolare il dl enti locali, licenziato lo scorso giovedì dal Governo e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Scanagatti ha considerato inoltre "la questione delle Province, poichè nel decreto non c'è traccia di misure a copertura del taglio di un miliardo di euro alle loro risorse. Questo è un dato molto preoccupante, perchè per molte Province lombarde, che dopo la riforma sono enti guidati con grande fatica dai sindaci, significa avviarsi verso il dissesto economico, con conseguenze gravi sui servizi ai cittadini e alle comunità, ad iniziare dal trasporto pubblico locale".

Il Presidente di Anci Lombardia si è poi soffermato sul tema dell'immigrazione "dove è necessaria una cabina di regia nazionale che non può penalizzare i comuni che accolgono i richiedenti asilo, a maggior ragione se in presenza di Presidenti della Regione che prevedono misure punitive in tal senso e che, invece di sostenere i comuni di fronte a questo gravoso compito, stanno alla finestra a guardare. Il ruolo delle regioni è in realtà indispensabile, soprattutto per il necessario supporto sanitario".
"Di fronte a queste osservazioni e preoccupazioni legittime il Governo non può restare indifferente" ha quindi concluso Scanagatti. (com) - da www.anci.it

La riforma del sistema di riscossione

Tributi locali: in alto mare la riforma del sistema di riscossione

La riscossione dei tributi locali è questione sempre più complessa e ingarbugliata della quale sembra non si riesca a venire a capo. Come scrive puntualmente Gianni Trovati sul Sole 24Ore, “Tutto si è aggrovigliato intorno alla scelta su come sostituire il ruolo attuale di Equitalia nella riscossione coattiva dei tributi locali…”. In effetti, l’attuazione dell’art. 10 della legge delega fiscale, che doveva formalizzare la riforma del sistema, è in alto mare, così come non si è dato seguito al comma gg-ter dell’art. 7 del decreto “Sviluppo” del maggio 2011, che prevedeva la cessazione da parte dell’agente nazionale della riscossione dell’attività svolta a favore dei Comuni entro la fine dello stesso anno. Ad aggravare lo stato d’incertezza è subentrato, inoltre, il fallimento del progetto di AnciRiscossioni, arenatosi sulla definizione delle regole di funzionamento. Non sta decollando neppure l’ipotesi di un consorzio Anci/Equitalia, con il compito di provvedere alla riscossione coattiva, lasciando invece agli altri soggetti iscritti all’albo le attività di accertamento e di riscossione spontanea.

Non c’è da stupirsi, quindi, se lo stesso decreto Enti locali, appena approvato, introduca la proroga di sei mesi all’azione di Equitalia nella riscossione locale, dimostrando nei fatti la difficile sostituzione dell’agente nazionale con operatori locali gestiti direttamente dai Comuni e/o dalla loro associazione di rappresentanza. Di conseguenza, l’intero settore dei tributi locali (vale circa 30 mld l’anno) è destinato a soffrirne ulteriormente, poiché l’incertezza danneggia tutti i soggetti coinvolti: i Comuni, Equitalia, gli altri esattori, i contribuenti.  Verrà mai alla luce la tanto ventilata “riscossione locale dal volto umano”? Dubitarne non è sintomo di disfattismo, bensì di realismo.

(Aldo Musci) - da www.anci.it

Le note sull'armonizzazione contabile

unione3Si rendono disponibile le slide relative al servizio di assistenza organizzato da IFEL per la corretta applicazione dell'armonizzazione dei sistemi contabili, nello studio: la riclassificazione del bilancio e le sue variazioni' del 23 aprile 2015, con relatore la dott.ssa Elisabetta Pietta.

Vai alla NUOVA VOCE di menù: Gestione dell'ente-Armonizzazione che contiene tutti i documenti relativi all'armonizzazione dei sistemi contabili.

La circolare sullo split payment

split11Il Consorzio dei Comuni Trentini ha pubblicato la circolare a oggetto: nuovi chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate; reverse charge: nuovi chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate; imposta di bollo: esenzione sulla tesoreria.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

I lavori di pubblica utilità

lsu2In tema di lavori di pubblica utilità, il Ministro della Giustizia ha predisposto il decreto, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, recante il regolamento (previsto dall'art. 8 della legge 67/2014) che disciplina le convenzioni che il Ministero stesso o, su delega di quest'ultimo, i Presidenti di Tribunale, possono stipulare con gli enti o le organizzazioni del terzo settore relativi alla messa in prova alla prestazione di lavoro di pubblica utilità (art. 168-bis del codice penale).

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

L'Anci sul nuovo decreto legge

“Esprimiamo un giudizio positivo sul Decreto enti locali, che segna un salto di qualità nell’attenzione del governo verso i Comuni e consente il miglioramento del quadro normativo e finanziario entro cui i Comuni sono chiamati ad operare. Come in tutti in negoziati, non tutte le questioni aperte hanno trovato soluzione, ci proponiamo di affrontarle sia in sede di conversione in legge, che al momento di discutere della prossima legge di stabilità puntando soprattutto "al superamento effettivo del patto di stabilità, all'adeguamento delle risorse proprie per le città metropolitane e all'impostazione della nuova local tax”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Piero Fassino parlando con i giornalisti al termine del consiglio nazionale Anci che si è concentrato in particolare sul dl enti locali, frutto del negoziato portato avanti con il governo dallo scorso gennaio.

Fassino ha elencato i risultati portati a casa dall’associazione, partendo dalla “ricostituzione del fondo perequativo Imu-Tasi che avrà una copertura di 530 milioni”, di cui 30 da destinare al sostegno della verifica del gettito dei terreni già considerati montani ed esenti dall’Imu. “E’ stata inoltre ampliata la platea dei Comuni che potranno beneficiare della rinegoziazione dei mutui contratti con Cdp e Mef, possibilità di cui – ha spiegato Fassino - potranno beneficiare tutti i Comuni, anche coloro che non hanno approvato i bilanci”. Mentre, sul fronte del patto di stabilità, il sindaco di Torino ha posto l’accento anche sulla dotazione aggiuntiva di 700 milioni per “l’esclusione dei vincoli finanziari regionali dei fondi strutturali comunitari”, determinando la cosiddetta nettizzazione del cofinanziamento regionale, richiesta da molto tempo dall’associazione.

Tra le altre misure che vengono incontro alle richieste dell’associazione, il presidente ha ricordato: “le norme di allentamento e riduzione del patto di stabilità che integrano e migliorano ulteriormente la riduzione di patto già ottenuta nella legge di stabilità e quelle che allentano i vincoli sull’utilizzo del personale e consentono maggiore flessibilità ai Comuni nella gestione delle risorse umane; per le Città Metropolitane le norme che consentono di gestire bilanci e risorse in modo più elastico e flessibile; ed infine il rinnovo anche per il 2014 del Dl 35 che anticipa ai Comuni le risorse per pagare i loro fornitori”.

Fassino ha poi anticipato i temi su cui l’associazione si impegnerà con i gruppi parlamentari per ottenere modifiche nel passaggio parlamentare del decreto. Innanzitutto “la possibilità di considerare i 530 milioni utili per il computo del saldo obiettivo di Patto, così da non snaturare gli obiettivi e lasciare spazi finanziari sugli investimenti”; ancora “la risoluzione di alcuni nodi relativi ai vincoli che gravano sulla gestione del personale, in particolare quello dei servizi scolastici ed educativi, oltre alla possibilità di allentare le sanzioni per i ritardati pagamenti ai fornitori". Infine, ha spiegato ancora Fassino, "solleciteremo il varo di accantonamenti per i fondi che i Comuni devono operare sul fronte dei debiti di difficile esigibilità, attingendo se possibile alle risorse disponibili nell'ambito del Dl 35".

Da parte di Fassino anche una considerazione sull’emergenza sbarchi, al centro del vertice di oggi pomeriggio con il ministro Alfano e le Regioni. “Chiederemo che si dia piena attuazione al piano concordato il 7 maggio scorso secondo cui, fra il momento dello sbarco ed il successivo smistamento ai Comuni, era previsto si istituissero degli hub regionali di prima accoglienza, dove far affluire i profughi per le certificazioni anagrafiche e sanitarie, e di lì indirizzarli ai Comuni sulla base di una programmazione ordinata con il metodo Sprar. Oggi quel piano – rimarca Fassino - ha il suo punto di debolezza più critico nel fatto che gli hub istituiti sono pochi e insufficienti, con la conseguenza che passando dallo sbarco all’invio nei Comuni, tutto è più difficile”.

L’Associazione chiederà anche “procedure di urgenza che rimuovano ostacoli che spesso vengono frapposti da amministrazioni che – conclude Fassino - pur avendo spazi e siti che potrebbero essere usati come hub, invocano il quadro normativo attuale come ragione di ostacolo”. (gp) - da www.anci.it

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