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Pronto il decreto sulla mobilità provinciale

Il ministro Marianna Madia ha firmato il decreto ministeriale sulla mobilità del personale delle Province. A riferirlo – secondo quanto riportato dall’agenzia Public Policy - sono fonti di governo.
Il provvedimento sarà quindi inviato alla Corte dei conti per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il decreto chiarirà i criteri del trasferimento dei circa 18mila provinciali che attendono di essere ricollocati dopo la legge Delrio.

Anche se non è stata raggiunta un''intesa con le Regioni, il 4 settembre il Consiglio dei ministri ha deciso di andare avanti. Il provvedimento, fondamentale per gli spostamenti dei provinciali, fisserà le scadenze per avviare la mobilità e il censimento dei posti disponibili in organico.
La tabella di marcia prevede che entro il 31 ottobre 2015 le aree vaste (in questo modo si chiameranno le ex Province) dovranno fornire i dati sui dipendenti in soprannumero. Per la stessa data anche le Regioni dovranno definire le funzioni e dunque il numero dei provinciali da assorbire. Per il mese di novembre, invece, scatterà la scadenza per le P.a. centrali. Quanti non troveranno una collocazione entro fine novembre saranno inseriti in appositi elenchi (caricati sul portale www.mobilita.gov.it). A fine anno, il ministero della Funzione pubblica renderà pubblici i posti a disposizione e l''elenco del personale in soprannumero. - www.legautonomie.it

Il fallimento delle società partecipate

anticorruzione1Il dibattito dottrinario e giurisprudenziale relativo alla fallibilità delle società c.d. pubbliche o in mano pubblica e più nello specifico delle società in house, rende opportuno, affrontare la questione anche sotto il profilo della individuazione della natura giuridica dei predetti enti, per i quali, se soggetti alle disposizioni sul fallimento, bisognerà dimostrare in primo luogo la natura privata.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

Le partecipazioni societarie

anticorruzione1Il fenomeno delle società pubbliche – e, in particolare, di quelle partecipate da enti locali – non cessa di essere al centro dell’attenzione degli studiosi e, soprattutto, del legislatore. Si rendono disponibili una serie di note del prof. Bonura Harald, sull’argomento delle società e partecipazioni pubbliche.

La notizia indicata e ulteriori documenti e note sull'argomento sono disponibili nel menù: Gestione dell'ente-Finanza Locale

Lo scadenziario di Settembre 2015

scadenze1509 1E’ disponibile lo Scadenziario di Settembre 2015, a cura di Eugenio. Piscino e Italia Esposito, che contiene tutte le scadenze di interesse degli enti locali.
 
Il tutto è aggiornato alle più recenti norme e in particolare alle legge n. 124 e 125 di agosto 2015, in tema di enti territoriali.

E' possibile consultare gli scadenziari, alla voce di menù: Newsletter-Scadenziario

L'orario flessibile

minintero2Con una nota un Comune richiede dei pareri espressi al Ministero dell’Interno su quesiti relativi a:1.orario flessibile; 2.ferie pregresse;3.assunzioni a tempo determinato con utilizzo delle graduatorie vigenti;4.assunzioni obbligatorie delle categorie protette.

La notizia è inserita nella newsletter giornaliera che è inviata agli Associati, che possono consultarla, inoltre, nel menù: Newsletter- News giornaliera

L'abbandono dell'Anci

La rivolta dei sindaci leghisti? “Un'operazione politica basata su argomentazioni infondate. C'è da sperare che la Lega non voglia affossare uno degli organismi superpartes che in questi anni di difficoltà hanno sempre difeso gli interessi dei Comuni italiani”. Così il presidente dell'Anci, Piero Fassino, risponde all'attacco dei sindaci del partito di Salvini. Ma Fassino spera che si superi il muro contro muro: “Se vogliono discutere con proposte concrete la porta dell'Anci è sempre aperta”.
Fassino, i sindaci leghisti accusano l'Anci di essere troppo filogovernativa. Che cosa risponde?
“È un'accusa priva di fondamento. Se c'è un periodo in cui l'azione dell'Anci ha ottenuto dei risultati è questo. Abbiamo contrattato con il governo, non abbiamo ottenuto tutto quel che volevamo perché è naturale che le trattative si concludano con dei compromessi ma abbiamo portato a casa risultati importanti”.
Può farci degli esempi?
“Abbiamo ridotto il patto di stabilità al 60 per cento. Abbiamo ottenuto la riduzione dei fondi che le amministrazioni devono accantonare per coprire i crediti a rischio. Prima era necessario accantonare ogni anno l'intera cifra equivalente a quei crediti, adesso la si può spalmare su cinque anni. Nei fatti, una riduzione dell'80 per cento. Abbiamo ottenuto la rinegoziazione dei debiti dei comuni con la Cassa depositi e prestiti. E abbiamo liberato dal patto di stabilità i cofinanziamenti comunali per i fondi europei. Potrei aggiungere i fondi per l'emergenza abitativa, il rifinanziamento del fondo per le persone non autosufficenti e il recupero di risorse per il trasporto pubblico locale. Questi sono fatti concreti”.
Il sindaco di Padova esce dall'Anci invitando gli altri sindaci leghisti a fare altrettanto. Teme una diaspora?
“Non capisco a chi servirebbe. Da sempre l'Anci è un'associazione che rappresenta tutti gli 8.000 Comuni italiani indipendentemente dal colore politico delle amministrazioni. E questo è uno dei nostri punti di forza. Non capisco a che cosa servirebbe indebolire l'associazione dei Comuni proprio quando invece servirebbe il massimo della forza e dell'unità Sindaci soli fuori dall'Anci non avrebbero certo più possibilità di incidere”.
Anche il sindaco di Varese, Fontana, ha annunciato le dimissioni. E' il suo braccio destro nell'associazione. Come commenta la scelta?
“Sono davvero sorpreso. Fino a quindici giorni fa Fontana era seduto con me ai tavoli dei diversi ministeri a trattare e rappresentare il punto di vista dei Comuni. Non mi aveva comunicato dimissioni o disagi. Aggiungo che Fontana è stato presidente dell'Anci Lombardia per anni condividendo tutte le scelte della nostra organizzazione. Per questo penso che la protesta di questi giorni sia una operazione politica. A mio parere miope, che per ottenere qualche voto in più rischia di indebolire tutti i Comuni”.
Il sindaco di Padova è stato il capofila della protesta. Dubita dell'utilità dell'Anci.
“Forse mette in dubbio l'utilità dell'Anci perché non ci conosce. È stato eletto da pochi mesi ma non ha mai partecipato alle riunioni dell'associazione. E ci rimprovera di non aver sostenuto la sua battaglia contro il Prefetto della città che aveva concesso una caserma per l'accoglienza dei profughi. Ma l'Anci sulla questione ha sempre avuto una posizione chiara: l'accoglienza degli immigrati va gestita con i Comuni e abbiamo sempre rivendicato che non ci si limitasse all'azione dei prefetti”.
Quali sono le prossime iniziative dell'Anci?
“Stiamo incontrando i ministri. Con Delrio abbiamo affrontato il nodo degli sfratti, con Alfano la
questione dei migranti. E stiamo preparando le proposte che avanzeremo al governo in vista dell'approvazione della legge di stabilità».
È rottura dunque con i sindaci leghisti?
“Non dipende da me. Se hanno proposte sono pronto a discuterne. La porta dell'Anci è sempre aperta”. Leggi i commenti del presidente del Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco del vicepresidente vicario Anci e sindaco di Lecce, Paolo Perrone, del vicepresidente Anci e sindaco di Chieti Umberto di Primio, e di Giuliano Pisapia (Milano), Ignazio Marino (Roma), Guido Castelli (Ascoli Piceno), Alessandro Cattaneo (cons. com. Pavia), Roberto Scanagatti (Monza), Matteo Biffoni (Prato), Achille Variati (Vicenza), Maria Rosa Pavanello (Anci Veneto).  (com/ef) - da www.anci.it

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